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Sabato, 27 Aprile 2024
Disfunzione erettile

Come migliorare le prestazioni sessuali: lo svela uno studio

Un nuovo studio ha scoperto il modo per mantenere l'erezione più a lungo e non rischiare di fare "flop" sotto le lenzuola

L’incapacità di raggiungere e/o mantenere l’erezione può creare un forte disagio fisico e psicologico nell’uomo minando il benessere sessuale della coppia. Un disturno che può essere causato dall’invecchiamento e da patologie quali il diabete e l’aterosclerosi, ma talvolta anche da fattori psicologici. Tuttavia, si può ricorrere a diverse strategie che puntano a risolvere questa problematica e a migliorare le prestazioni sessuali. Dal consumo di determinati cibi che stimolano la libido (come l’aglio, la cannella o il cioccolato) integrati in una dieta sana ed equilibrata, all’uso di integratori specifici, dall’allenamento aerobico (ciclismo, nuoto, camminata) o di forza che stimola la circolazione e l’afflusso di sangue al pene, agli esercizi di Kegel, un metodo che consente di controllare l’eiaculazione e di incrementare forza e durata dell’erezione.

Eppure, secondo una nuova ricerca condotta dal Dipartimento di Biologia cellulare e molecolare del Karolinska Institutet (Svezia), ci sarebbe un rimedio ancora più semplice per allenare la virilità: praticare sesso più spesso. Sì, secondo lo studio, più si è attivi sessualmente e più è basso il rischio di fare "flop" a letto. "Erezioni regolari - ha sottolineato il prof. Christian Göritz, che ha coordinato lo studio - sono fondamentali per il mantenimento della funzione erettile". I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science.

Articolo: Quante volte al mese bisognerebbe eiaculare? Risponde l'andrologo 

Il meccanismo dell’erezione

Il pene è costituito da una sorta di "fodera" (Tunica albuginea o TA) che riveste i corpi cavernosi del pene, un tessuto vascolare erettile con una struttura spugnosa che può riempirsi di sangue e ingrandirsi in seguito a vasodilatazione. Durante l’eccitazione sessuale vengono rilasciati ossido nitrico e acetilcolina, che contrastano l’effetto del vasocostrittore della norepinefrina (che sopprime il flusso sanguigno nel pene a un livello basale), e provocano una vasodilatazione all’interno dei corpi cavernosi. Quando questi si riempiono di sangue e si allungano, la TA si distende sino al suo limite e strozza in questo modo le vene che la attraversano, così da trattenere il sangue al suo interno. In questo modo il pene raggiunge l’erezione completa per tutta la durata del rapporto.

Sebbene l’inizio e il mantenimento dell’erezione siano mediati dall’equilibrio tra i vasodilatatori (ossido nitrico e acetilcolina) e il vasocostrittore noradrenalina, la regolazione di questo sistema non era finora del tutto chiara.

Più fai sesso, migliori saranno le tue prestazioni

In un esperimento su modelli murini, e grazie alla nuova tecnica dell'optogenetica (l’uso combinato di metodi genetici e ottici), i ricercatori svedesi hanno scoperto che a svolgere un ruolo chiave e finora sconosciuto nella regolazione del flusso sanguigno, e quindi nell’erezione, sono i fibroblasti (cellule del tessuto connettivo del pene).

"I fibroblasti presenti nel pene dei topi - ha spiegato Eduardo Guimaraes, primo autore del lavoro - mediano l'erezione assorbendo il neurotrasmettitore noradrenalina che determina la vasodilatazione dei vasi sanguigni nel pene riducendo la sua disponibilità. L'efficacia di questo processo dipende dal numero di fibroblasti, e il numero di fibroblasti dipende dalla frequenza delle erezioni". "Pertanto - ha aggiunto Göritz - una maggiore frequenza di erezioni aumenta il numero di fibroblasti che permettono l'erezione. Viceversa, meno erezioni si traducono in meno fibroblasti. Si tratterebbe, insomma, di una sorta di circolo vizioso". "Non è così strano in realtà - ha continuato il ricercatore -. Se eserciti molto il tuo corpo si adatta. Se corri regolarmente, alla fine diventerà più facile respirare mentre corri. Un principio in teoria valido per ogni organo o tessuto".

Articolo: Come cambia il pene quando si invecchia 

La scoperta traccia la strada a nuovi trattamenti per la disfunzione erettile 

Sebbene i ricercatori non abbiano esaminato gli esseri umani in questo studio, la loro ricerca rivela un nuovo paradigma terapeutico che ha il potenziale per essere tradotto in un trattamento efficace per curare la disfunzione erettile nei pazienti che non rispondono alle terapie attuali.  

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