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Venerdì, 26 Aprile 2024
Desiderio sessuale

Coppia, come mantenere vivo il desiderio sessuale: lo svela uno studio

Secondo gli psicologi, la soddisfazione sessuale nella coppia dipende dalle “convinzioni” che il singolo partner ha riguardo la vita sessuale

Numerosi studi hanno dimostrato come le coppie che vivono una relazione soddisfacente hanno anche una buona vita sessuale. Mentre, chi non è soddisfatto dal punto vista sessuale, sperimenta più di frequente infelicità, depressione e senso di frustrazione legati alla coppia. A lamentare più spesso un calo del desiderio sono le coppie di lunga durata (da qui nasce il detto “il matrimonio è la tomba della passione”): questo può accadere perchè la coppia si evolve nel tempo e cambia anche la compatibilità sessuale che può portare con sè un mutamento del desiderio, di uno dei due partner o di entrambi. Ma questo cambiamento da cosa dipende? E come è possibile mantere alto il desiderio sessuale?

Secondo una recente ricerca, condotta da un team internazionale di psicologi dell’Università di York, dell’Università di Dalhousie, dell’Università di Ottawa e dell’Università di Auckland, a causare un calo del desiderio sessuale nella coppia sarebbero le "convinzioni", ovvero stereotipi errati che i partner hanno riguardo la vita sessuale. In particolare gli psicologi hanno individuato due "convinzioni" differenti (l’idea che la soddisfazione sessuale richieda uno sforzo continuo per essere mantenuta (“crescita sessuale”) e l'idea che la soddisfazione sessuale sia il risultato della naturale compatibilità sessuale con il partner (“destino sessuale”), e dimostrato come queste influiscano in maniera differente sulla soddisfazione sessuale di coppia, in particolare nelle donne. La ricerca è stata pubblicata su The Journal of Sex Research. 

Lo studio

Gli psicologi hanno condotto uno studio su 97 coppie (che avevano una relazione impegnata da almeno sei mesi) in cui alla partner femminile erano stati diagnosticati livelli di desiderio ed eccitazione significativamente bassi (clinicamente indicati come "Disturbo dell'interesse/eccitazione sessuale femminile" o FSIAD). L’obiettivo della ricerca era scoprire, attraverso sondaggi di auto-valutazione, come le “convinzioni” dei partner fossero associate al benessere sessuale, relazionale e personale. Le coppie sono state seguite per un anno, nel corso del quale si sono verificate alcune rotture, per questo motivo il team ha potuto analizzare solo i dati completi provenienti da sondaggi di follow-up relativi a 66 coppie (su desiderio sessuale, frequenza di conflitti e soddisfazione) e dati incompleti rilevativi a 6 coppie in cui uno solo dei partner ha completato il sondaggio.

"Crescita sessuale" o "compatibilità naturale"?

L’analisi dei dati ha fornito informazioni molto interessanti su come una coppia affronta i cambiamenti nella vita sessuale man mano che la relazione si evolve nel tempo. In particolare, gli psicologi hanno individuato due approcci differenti (la “credenza nella crescita sessuale", secondo cui ci vuole impegno per mantere vivo il desiderio sessuale, e la "credenza nel destino sessuale", secondo cui è solo una questione di compatibilità naturale), e scoperto che, mentre il primo era associato a un desiderio sessuale più elevato per entrambi i partner, il secondo era associato, con alcune eccezioni, a un desiderio sessuale e a una soddisfazione nella relazione inferiori, a più conflitti e a più sintomi depressivi e ansiosi. Tuttavia, questi effetti non sono stati riscontrati un anno dopo. 

Chi crede sia solo una questione di "chimica" sperimenta più di frequente un calo del desiderio

Gli psicologi hanno osservato che tra le donne cui era stato diagnosticato un basso desiderio sessuale, l'idea che la soddisfazione sessuale fosse solo una questione di “chimica naturale” era inizialmente correlata a una minore soddisfazione nella relazione e un maggiore conflitto con il partner. La stessa associazione è stata rilevata nel partner maschile: anche gli uomini che credevano che l’intesa sessuale fosse solo una questione di "chimica", avevano dichiarato di sperimentare una minore soddisfazione sessuale e relazionale.

Chi crede nella "crescita sessuale" sperimenta meno un calo del desiderio

Al contrario, le donne cui era stata diagnosticata la FSIAD e che credevano nella “crescita sessuale” di coppia, il desiderio sessuale sperimentato risultava leggermente più alto. E questo è stato riscontrato anche se nei loro partner il desiderio era basso (anche in questo caso, il desiderio più basso era associato maggiormente a coloro che credevano che il desiderio sessuale fosse più una questione di chimica che di crescita).

Le coppie che resistono alle "crisi" sperimentano un miglioramento del desiderio sessuale

Qualunque fossero le loro “convinzioni” iniziali, le coppie che sono riuscite ad arrivare insieme alla fine dello studio, hanno generalmente sperimentato miglioramenti nel loro desiderio sessuale. I partner cui era stato diagnosticato la FSIAD avevano notato un miglioramento significativo del desiderio e livelli più bassi di depressione: al termine dello studio solo 1 donna su 10 necessitava di un trattamento.

“Questo è un ottimo risultato - hanno dichiarato gli psicologi -, perché questo implica che le coppie che riescono a resistere, molto probabilmente sperimenteranno dopo un miglioramento nel desiderio sessuale”.

Qual è il segreto per superare i momenti di "crisi"

Nel complesso, i risultati dello studio suggeriscono che avere un approccio orientato alla “crescita sessuale” aiuta a superare i momenti in cui si verifica un calo del desiderio. Al contrario, un approccio basato sulla credenza secondo cui il desiderio sessuale sia solo una questione di “chimica naturale”, aumenta lo stress e potrebbe persino aggravarlo creando un senso di impotenza, sperimentando di conseguenza un minore benessere sessuale, relazionale e personale.

“Ma - chiariscono gli psicologi - come spesso accade con la ricerca psicologica, è fondamentale analizzare i dati in funzione dei diversi contesti. Ad esempio, oltre il 77% delle coppie analizzate erano sia etero che di sesso misto (il campione includeva anche partecipanti bisessuali e persone con altri orientamenti sessuali) e la maggior parte erano sposati o vivevano insieme”.

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Un supporto per le terapie di coppia

Anche se la ricerca si è concentrata principalmente sui partner di sesso femminile che soffrivano di FSIAD, non significa che le evidenze emerse non valgano anche per i partner di sesso maschile. Sulla base dei risultati di questo studio, gli psicologi di coppia potrebbero aiutare molte coppie a concentrarsi non solo sugli aspetti pratici, ma anche sulle loro convinzioni che hanno sul sesso e sulla compatibilità sessuale, per affrontare meglio i cambiamenti nella loro vita sessuale.

"La crescita sessuale e le convinzioni sul destino sessuale possono essere importanti per comprendere meglio i racconti che le persone fanno della loro vita sessuale, e anche per comprendere meglio come affrontare le difficoltà che sperimentano sessualmente e mitigare il senso di angoscia che ne deriva", hanno concluso gli autori dello studio.

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