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Domenica, 28 Aprile 2024
Rimini

"Una donna mi perseguita": la difesa dell'aggressore che ha accoltellato cinque persone

Il difensore di Somane Duula, Maria Rivieccio, al momento non ha chiesto la scarcerazione: si attende la perizia psichiatrica

"Sono perseguitato da una donna tedesca. Lo sanno tutti che lei mi perseguita da anni". Lo avrebbe detto durante l'interrogatorio di garanzia, Somane Duula, il somalo di 26 anni fermato dalla polizia di Stato dopo che sabato sera a Rimini ha accoltellato cinque persone, tra cui un bimbo di sei anni. Il 26enne, difeso dall'avvocato Maria Rivieccio, alle domande poste dal giudice per le indagini preliminari ha risposto sempre nello stesso modo. "Lo sanno tutti - ha ripetuto - che da anni sono perseguitato da una donna di origine tedesca che appare anche quando videochiamo mia madre".

Somane è accusato di tentato omicidio, lesioni, tentata rapina e resistenza per le aggressioni di due donne controllore che gli avevano chiesto il biglietto mentre era a bordo di un autobus, e di due altre donne e di un bimbo che passeggiava con i genitori sul lungomare. Per nessuna di queste aggressioni ha dato una spiegazione e non ha mai risposto in maniera coerente alle domande durante l'interrogatorio. L'avvocato ha presentato richiesta di perizia psichiatrica.

Accoltella quattro persone, tra cui un bambino colpito alla gola

Un primo esame medico psichiatrico era stato effettuato in ospedale subito dopo il fermo visto anche il sospetto che Somane avesse assunto droga. I primi test sulle urine hanno dato esito negativo alla cocaina, ma la parola definitiva arriverà dagli esami del sangue. L'avvocato al momento non ha chiesto la scarcerazione. "Dobbiamo prima appurare lo stato mentale - ha detto - perché ad oggi non ho alcun certificato che indichi il mio assistito incapace."

"Al momento posso solo dire che Somane ha compreso dove si trova, che è in carcere ma non risponde coerentemente neanche alle domande sulla sua origine o provenienza. Ci attiveremo anche attraverso l'ambasciata. Poi dobbiamo ricostruire puntualmente i suoi spostamenti nei giorni precedenti i fatti".

Secondo quanto emerso pare che Duula avesse acquistato ma non obliterato il biglietto dell'autobus e alla richiesta di documenti da parte delle controllore aveva esibito la denuncia fatta in Questura, dalla quale si evincevano le sue generalità. "Quando gli viene fatta la multa - spiega l'avvocato Rivieccio - prende la multa e non accade nulla. E' nel momento in cui le controllore lo vogliono fotografare per il verbale, come prevede il regolamento, che reagisce. Infatti le due donne si girano e lui le colpisce". 

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