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Martedì, 30 Aprile 2024
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Adesca 13enne su Facebook e fa sesso con lei in "albergo a ore"

Un egiziano di 26 anni è stato arrestato dai carabinieri a Milano: aveva contattato sul social network la ragazzina convincendola a trascorrere la notte insieme in albergo

MILANO - E' riuscito a convincere una ragazzina di 13 anni a passare una notte con lui in albergo a Milano dopo averla adescata su Facebook. L'uomo, egiziano di 26 anni, è stato arrestato con l'accusa di atti sessuali con una minore di 14 anni e sottrazione della ragazzina alla potestà dei genitori.

Sono stati questi ultimi, allarmati per la scomparsa della ragazzina, a far scattare le indagini, con intercettazioni per ricostruire i contatti tra l'extracomunitario e la vittima. L'arrestato, stando alle indagini, è un irregolare e senza fissa dimora, ma nonostante ciò era riuscito a mettersi in contatto con la ragazzina su Facebook, dove è presente, stando a quanto accertato dagli investigatori, con quattro profili diversi. L'uomo sarà interrogato dal gip lunedì.

Ma non finiosce qui. Altre ragazzine, anche di 11 e 12 anni, potrebbero essere state portate in un albergo "a ore" a Milano, dove l'egiziano ha avuto rapporti sessuali con la 13enne. Il particolare emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il gip di Milano Simone Luerti scrive, infatti, che sono ancora in corso "accertamenti" sul "ruolo" di un'amica della 13enne, "di due amiche di quest'ultima (di anni 11 e 12) e di due amici di Samir di 20 e 22 anni, tutti da identificare compiutamente, presenti ai fatti e coinvolti", stando alle dichiarazioni della ragazzina, "in atti sessuali nel medesimo albergo in cui" la ragazzina "ha passato la notte del 29 maggio". Il gip parla, tra l'altro, di un "gravissimo ed allarmante episodio" e di un "torbido contesto".

Nell'ordinanza, inoltre, si fa presente che l'egiziano irregolare era "destinatario di un ordine del questore della Provincia di Milano a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni" emesso lo scorso 10 marzo, e di un analogo provvedimento firmato, quasi tre anni prima, dalla Questura di Pavia. Il gip tra le esigenze cautelari segnala, infine, la possibilità da parte dell'uomo di "influire sulla minore in modo da concordare una versione dei fatti 'di comodo'". I due, infatti, si sentivano ancora al telefono fino al mese scorso. (da MilanoToday)

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