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Venerdì, 26 Aprile 2024
CRONACA / L'Aquila

L'Aquila, tangenti e sisma: si dimette il sindaco

L'inchiesta sulle presunte tangenti per la ricostruzione post terremoto fa un'altra "vittima": il sindaco Massimo Cialente si è dimesso. Mercoledì era stata la volta di Riga, vicesindaco

L'AQUILA - Un terremoto, quello vero, ha distrutto la città. Un altro terremoto, quello delle tangenti, ha distrutto la politica. Continua l'effetto domino dell'inchiesta dei pm aquilani su presunte tangenti per la ricostruzione post sisma. Dopo arresti, indagati e le dimissioni del vicesindaco Roberto Riga - anche lui indagato - è stato il momento di Massimo Cialente - sindaco de L'Aquila - di dire addio. 

"Ho riflettuto e ho deciso nell' interesse della città" ha annunciato l'ormai ex primo cittadino in conferenza stampa. "In fondo è stato lo stesso ministro Trigilia a dimettermi - ha accusato - quando, in un'intervista il 9 gennaio, ha detto 'il Comune non chieda più soldi' e, nello stesso giorno, in una riunione con il rettore dell'università aquilana, ha parlato di piano di rilancio dell'ateneo e di piano regolatore della città, senza il sindaco". 

"Ho pagato - ha continuato un commosso Cialente - il fatto di aver rimosso le bandiere tricolori dalle sedi comunali e di aver riconsegnato la fascia tricolore". Quindi, il dispiacere: "Ho dato tutto me stesso, ma non sono stato abbastanza forte, sono rammaricato perché ho perso". 

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