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Venerdì, 26 Aprile 2024
Città Terni

L'uomo che si veste da prete e va in giro a dire messa: poi viene fuori la verità

Si fermava a parlare con le persone, intercalando citazioni evangeliche, si presentava con il titolo di ''don'' e, in qualche caso, non disdegnava di andare in chiesa e celebrare. Che cosa hanno scoperto a Orvieto? Da molti anni era stato ridotto allo stato laicale e ora rischia grosso

Non si faceva troppi problemi ad andare in giro per Orvieto (Terni) e per altri comuni del comprensorio, con pantaloni e giacca di colore nero, camicia scura e collarino bianco, come un sacerdote.

Orvieto: vestito da prete dice messa, scatta la denuncia

Si fermava a parlare con le persone, intercalando citazioni evangeliche, si presentava con il titolo di ''don'' e, in qualche caso, non disdegnava di andare in chiesa e celebrare la messa. Il fatto particolare è che tutti questi comportamenti non sono stati messi in pratica da un sacerdote ma da un laico. A scoprire questi episodi è stata la Squadra Informativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che, nel corso del tempo, ha raccolto le segnalazioni giunte da più parti, anche dai comuni limitrofi. I poliziotti hanno iniziato a cercare dei riscontri per verificare se quanto veniva riportato dalle fonti confidenziali fosse vero e, nel giro di alcuni mesi, nel corso dei quali hanno svolto indagini delicate e minuziose, sono riusciti a ricostruire l'attività del ''don'' ed a dare un volto ed un nome al sedicente sacerdote.

Che cosa hanno scoperto? Gli investigatori della Polizia di Stato hanno accertato che si tratta di un sessantenne residente fuori regione che in passato era stato effettivamente sacerdote cattolico, ma che già molti anni fa aveva perso lo stato religioso e da allora è un laico a tutti gli effetti e, in quanto tale, non può andare in giro vestito da sacerdote, né tantomeno, celebrare messa e dare la comunione ai fedeli. Gli investigatori hanno anche accertato che la Diocesi di Orvieto-Todi aveva formalmente comunicato al sessantenne il divieto di vestire l'abito clericale, di celebrare la messa e gli altri sacramenti, ma in base a quello che è emerso dalle indagini, tale divieto è stato ampiamente disatteso.

Ci sarebbe anche un risvolto penale, si potrebbe configurare il reato di sostituzione di persona che punisce, tra le altre ipotesi, anche chi, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, attribuendosi un falso stato o una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici. Questi episodi sono stati oggetto di una dettagliata segnalazione inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni.

Continuano gli accertamenti da parte della Polizia di Stato finalizzati a ricostruire le reali motivazioni di tali comportamenti. 
 

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