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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Omicidio Luca Sacchi, Del Grosso e Pirino restano in carcere

Ci sono vari punti da chiarire sull'omicidio di Luca Sacchi, ucciso a Roma due sere fa. Nell'interrogatorio di convalida del fermo i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Non hanno risposto al Gip Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati dell'omicidio di Luca Sacchi, ucciso a Roma tre sere fa. Nell'interrogatorio di convalida del fermo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A loro il pm contesta i reati di concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. I due restano in carcere, fermo convalidato.

Omicidio Sacchi, Del Grosso e Pirino non hanno risposto al Gip

"Ha chiesto scusa per quello che è successo. Non voleva uccidere nessuno". Così l'avvocato Alessandro Marcucci, difensore di Valerio Del Grosso al termine dell'interrogatorio. Del Grosso "si è avvalso della facoltà di non rispondere e - ha spiegato il difensore - rimandiamo a un'altra occasione il confronto con i magistrati. E' molto provato e dispiaciuto per quello che è successo".

Paolo Pirino, anche lui silenzioso davanti al Gip, avrebbe reso una dichiarazione spontanea: "Ero lì per fare una rapina, non volevo uccidere nessuno. E non sapevo che Del Grosso aveva con sè una pistola".

Ci sono punti ancora da chiarire. Al momento, anche leggendo il decreto di fermo, i punti fermi appaiono due: un ipotetico scambio di droga da trasformare in rapina e un presunto zaino con molti soldi. Ma Luca Sacchi non faceva alcun uso di stupefacenti, così come confermato dall'idoneità all'espianto degli organi. Ed è doveroso sottolinearlo.

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Secondo quanto si legge nel decreto di fermo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino "avrebbero dovuto consegnare dello stupefacente ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna senza consegnare la droga".

Come sapevano i due dello zaino,? A chiarirlo - scrive RomaToday -   è una testimonianza di un amico di Del Grosso, riportata nel decreto di fermo. L'amico era presente nelle fasi precedenti del delitto. Lo  stesso riferisce di essere stato "incaricato da Del Grosso - scrive il pm - di verificare se persone in zona Tuscolano avessero il denaro per comprare come convenuto 'merce' e di essersi recato a bordo  della vettura di questi, in via Latina, intorno alle 21.30 del 23  ottobre incontrando un tale già a lui noto al quale si presentava come inviato da Valerio".

Dalla testimonianza del ragazzo emerge che "una donna in quel contesto aveva lasciato uno zaino che lui stesso - scrive il pm - aveva constatato contenere soldi divisi in due mazzette, da 20 e 50  euro. Accertata la presenza del denaro la ragazza aveva ripreso lo zaino mentre arrivava subito dopo il Del Grosso che parlava con qualcuno della cessione di 'erba'. Lo stesso amico - si legge sempre nel decreto -  era entrato poi nel pub John Cabot e aveva sentito subito  dopo urla di una donna ed un colpo". 

Del Grosso e Pirino "a bordo di una Smart di colore chiaro, armati di un revolver calibro 38 e di una mazza da baseball in via Teodoro Momsen e all'uscita del pub John Cabot si avvicinavano alla vittima e alla fidanzata Anastasia che deteneva il denaro nello zaino a spalla e - si legge nel decreto - mentre Pirino la colpiva con una mazza alla nuca intimandole di consegnare lo zaino che le strappava una volta a terra, Del Grosso alla reazione di Sacchi che affrontava l'aggressore esplodeva contro Sacchi un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata in direzione del capo". Le indagini proseguono.

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