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Martedì, 30 Aprile 2024
Città Treviso

Palpeggia una minorenne: daspo e denuncia per un ultras

L'episodio è avvenuto lo scorso 22 ottobre durante il derby di basket tra Nutribullet Treviso e Reyer Venezia. Il provvedimento è scattato nei confronti di un trentacinquenne che avrebbe aggredito una 17enne durante l’intervallo, mentre si trovava in fila al chiosco

Ha palpeggiato nelle parti intime, sul sedere, una 17enne mentre di trovava in fila di un chiosco all'esterno del Palaverde di Villorba, durante l'intervallo della partita tra Nutribullet Treviso e Umana Reyer Venezia dello scorso 22 ottobre. Lo ha fatto di fronte ad alcuni amici per pavoneggiarsi, ridendo e scherzando. Una stupida goliardata che fortunatamente non resterà impunita e costerà cara ad un ultras 35enne del Treviso Basket. Nei suoi confronti il questore della Provincia di Treviso, Manuela De Bernardin, ha emesso un provvedimento di daspo per cinque anni e inoltre è scattata una denuncia per violenza sessuale.

La diciassettenne, subito dopo i fatti, mentre l'ultras ancora se la rideva con gli altri tifosi, testimoni dell'abuso, si è immediatamente rivolta ai poliziotti della Questura di Treviso che si trovavano in servizio di ordine pubblico presso il palazzetto, e ancora scossa per quanto accaduto, ha indicato l’uomo responsabile dell’aggressione. Lo stesso era stato immediatamente identificato dagli agenti della Digos, che lo avevano subito riconosciuto come un ultras del Treviso Basket con alle spalle un precedente provvedimento di daspo emesso dal Questore della Provincia di Venezia nel marzo del 2023 (dopo i disordini seguiti alla partita Spinea-Treviso dello scorso anno, nel campionato di Eccellenza), che valeva però per sole competizioni calcistiche.

Da qui la decisione del questore della Provincia di Treviso di emettere un altro provvedimento di daspo della durata di 5 anni, esteso questa volta anche alle partite di basket e, si legge in un comunicato, "finalizzato a neutralizzare future condotte del trentacinquenne pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica nell’ambito delle manifestazioni sportive". L'uomo, allenatore di una squadra giovanile cittadina, non avrebbe precedenti per quanto riguarda reati contro la persona e non ha saputo giustificare il suo gesto.

"La cultura e il valore dello sport devono essere una base per la crescita delle nuove generazioni. Non si può tollerare che un incontro sportivo diventi il pretesto per perpetrare condotte di reato in contrasto con le regole della civile convivenza": ha commentato il questore Manuela De Bernardin Stadoan.

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