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Venerdì, 26 Aprile 2024
LAVORO

Expo 2015, il governo apre la partita sulla flessibilità. Contraria la Cgil

Il ministro del Lavoro Giovannini a La Stampa: "Sono favorevole ad una sperimentazione, a privilegiare il più possibile i contratti flessibili 'buoni'". Ma dalla Cgil arriva l'alt

Il governo sta pensando di metter mano i contratti a termine per quel che riguarda l’Expo 2015. Si parla di flessibilità tanto che il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha annunciato di aver “convocato per domani mattina – alle 9 – le parti sociali”.  Sul tavolo del confronto – racconta la Stampa.it – gli interventi per rendere flessibili quei i contratti che il governo aveva tirato fuori dal pacchetto approvato in Cdm e ora all’esame del Parlamento, per ulteriori approfondimenti e riflessioni.

Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata dal ministro Giovannini alla Stampa:

Ministro Giovannini, questa settimana inizia l’iter parlamentare del decreto lavoro. Il Pdl insiste per introdurre più flessibilità all’ingresso nel mercato del lavoro dei più giovani derogando alle regole in vigore almeno per la durata dell’Expo’. I sindacati, in particolare la Cgil, sono contrari. Troverete una sintesi?  “Un intervento sull’Expo’ tutto concentrato sui soli contratti a termine sarebbe riduttivo. Comunque la risposta è sì, stiamo immaginando di mettere insieme un pacchetto equilibrato di novità”.
Ci sarà maggiore flessibilità per i contratti a termine? “Sono favorevole ad una sperimentazione, a privilegiare il più possibile i contratti flessibili “buoni” - i contratti a termine - rispetto a quelli “cattivi” – come le “false” partite Iva - ma non può essere un intervento di deroga generalizzata senza razionalità”.
Sta dicendo che è contrario a forti deroghe alle regole in vigore? “Non dobbiamo guardare all’Expo’ come a qualcosa che termina con la chiusura dei padiglioni. Dobbiamo pensare che sarà un volano di crescita per il Paese, così come è stato per la Cina con Shanghai. Di accordi sindacali per gestire il picco di occupazione in Lombardia se ne stanno già facendo. Altra cosa è pensare a effetti permanenti sull’occupazione derivante da un investimento su filiere particolari come il turismo”.

CAMUSSO CGIL – Si parla di Expo 2015 e di flessibilità e la Cgil ha subito alzato la voce: “Non si affrontano i temi della disoccupazione continuando ad alimentare forme di flessibilità”, ha sottolineato il segretario del sindacato, Susanna Camusso. “Siamo per distinguere - ha sottolineato - tra una discussione generale e un accordo per governare il periodo di Expo attraverso percorsi legislativi che diano certezza e non incertezza ai lavoratori. Expo – ha concluso – è un evento straordinario. C’è bisogno di regolare un periodo straordinario. Ciò che non è sopportabile è che si approfitti di un evento straordinario per deregolare il sistema”.

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