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Sabato, 27 Aprile 2024
NAUFRAGIO CONCORDIA

Concordia, "per Schettino ventidue anni di carcere"

L'annuncio del procuratore di Grosseto, Francesco Verusio: "Gli è stato tolto il reato di danno ambientale, ma rischia comunque una condanna di vent'anni". E l'ex comandante, interrogato per la prima volta, si difende

ROMA - Ha parlato, per la prima volta. Ha spiegato, ha ricostruito quei momenti e si è difeso. Potrebbe essere tutto inutile, però, per Francesco Schettino, il marinaio che era al comando della Costa Concordia il 13 gennaio 2012, la sera del naufragio all'isola del Giglio che costò la vita a trentadue persone. In aula per l'interrogatorio nell'ambito del processo che lo vede imputato, il comandante ha ammesso di essersi "avvicinato al Giglio per motivi commerciali e - ha chiarito - di aver dormito un po' in quell'occasione". Questo evidentemente non lo solleva dalle sue responsabilità. Anzi. 

La Procura di Grosseto sarebbe infatti intenzionata a chiedere ventidue anni di carcere per lui, individuato dall'accusa come responsabile del naufragio della Concordia. A spiegarlo, proprio a margine dell'udienza, è stato il procuratore Francesco Verusio, in una pausa dell’interrogatorio di Schettino. 

"L'ex comandante Francesco Schettino rischia più di venti anni per il naufragio della Concordia all'isola del Giglio. Gli è stato tolto il reato di danno ambientale - ha spiegato Verusio - ma questa è un'altra storia. Schettino rischia comunque una condanna di vent'anni". Le accuse per Schettino sono pesanti: omicidio plurimo colposo, naufragio colposo, abbandono della nave e altri reati. La condanna sarà altrettanto pesante? 

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