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Venerdì, 26 Aprile 2024
GIUSTIZIA

Consulta divisa sul nuovo presidente: la spunta Silvestri

Il nuovo presidente della Corte Costituzionale è Gaetano Silvestri: resterà in carica fino al 28 giugno 2014

ROMA - E' finita otto voti a sette la "partita" per la nomina del nuovo presidente della Corte Costituzionale. Una Consulta che esce dunque spaccata dopo l'elezione di Gaetano Silvestri.

A indicare il successore di Franco Gallo - il cui mandato è scaduto qualche giorno fa - è stato il collegio dei giudici costituzionali, appena tornato a ranghi completi con il giuramento di Giuliano Amato, fresco di nomina presidenziale.

CHI E' - Silvestri, originario di Patti, 69 anni, professore ordinario di diritto costituzionale, ieri era dato per favorito rispetto all’altro dei due giudici con maggiore anzianità di servizio alla Corte e dal gennaio scorso come Silvestri vice presidente della Consulta: Luigi Mazzella, salernitano, 81 anni, avvocato generale dello Stato (per lui 7 voti, ora nominato vice). Approdati alla Corte nel giugno del 2005, erano stati eletti tutti e due dal Parlamento: Mazzella era stato candidato dal centro-destra, Silvestri dal centro-sinistra. Il loro mandato scadrà il 28 giugno del 2014, quindi entrambi avrebbero assicurato una presidenza di nove mesi e mezzo; un tempo non eccessivamente breve considerato che la Corte ha avuto in passato guide lampo, come quelle di Giuliano Vassalli e Giovanni Conso, rimasti al timone per soli 3 mesi. 

LA LEGGE SEVERINO - Interpellato sulla legge Severino, Silvestri non ha voluto sbilanciarsi. "A questa domanda non posso rispondere - ha detto - se mi esprimessi potrebbe sembrare che io anticipi un'opinione che è possibile io debba dare nella sede competente". E ha precisato che "la questione non esiste ancora, non ci è pervenuta alcuna ordinanza di rimessione: quindi non posso conoscere un'ordinanza che non c'è. Esaminiamo tutte le questioni che giungono alla nostra attenzione". Silvestri ha poi aggiunto che, sull'opportunità di sollevare la questione, "la valutazione non mi spetta", mentre se la legge Severino arriverà in Corte costituzionale "la Corte si pronuncerà sia sull'ammissibilità sia sul merito". Non ha poi aggiunto altre valutazioni: "Metterei il carro davanti ai buoi se lo facessi e non mi sembra giusto". 

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