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Martedì, 30 Aprile 2024
Sequestri e denunce / Udine

Il gasolio che danneggia i motori delle auto: cosa hanno scoperto i finanzieri

Le fiamme gialle e la polizia stradale di Udine hanno sequestrato 108mila litri di diesel di contrabbando e "contaminato", proveniente dall'Ungheria e introdotto in maniera fraudolenta dal confine di Tarvisio. Dove era destinato il carico e perché poteva essere molto pericoloso, una volta immesso in circolazione

Carburante di contrabbando e contaminato, pericoloso per il funzionamento dei motori delle auto. Quattro carichi illeciti bloccati in autostrada. 108mila litri di gasolio e quattro tir sono stati sequestrati dalla guardia di finanza e dalla polizia stradale di Udine in seguito ad alcuni controlli effettuati lungo la rete autostradale: hanno consentito di rilevare 45 violazioni al codice della strada e tre violazioni alla legge per il trasporto internazionale, elevando sanzioni per più di 30mila euro. In particolare, il gasolio era stato introdotto fraudolentemente in Italia dal confine di Tarvisio, proveniente dall'Ungheria, risultando in apparenza destinato nelle province di Napoli e Caserta. Il prodotto era scortato da documenti di accompagnamento falsi, che lo identificavano come "miscela di solventi organici", ovvero come "liquido anticorrosivo", per occultarne la reale natura.

Uno dei mezzi sequestrati da finanza e polizia stradale

I quattro carichi illeciti sono stati inizialmente intercettati all'interno delle aree di servizio di Cormor ovest, Zugliano ovest e Gonars nord dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Udine. Nell'occasione sono stati sequestrati quattro camion telonati, insieme al prodotto trasportato all'interno di 108 fusti di plastica della capienza di mille litri ciascuno. Gli autotrasportatori sono stati tutti denunciati alla procura della Repubblica di Udine per la violazione degli articoli 40 e 49 del testo unico delle accise, che comporta il carcere fino a cinque anni e la multa fino a dieci volte le imposte evase.

Il gasolio contaminato e gli effetti deleteri sui motori delle auto

Nel corso dei controlli in autostrada, le fiamme gialle sono state insospettite dalle caratteristiche inusuali delle miscele trasportate. Per questo hanno effettuato delle prove a campione, tramite un'apparecchiatura apposita: hanno rilevato una densità dei liquidi tipica del gasolio, contrariamente a quanto formalmente dichiarato nella documentazione al seguito dei tir, constatando così un'evasione dell'Iva per circa 35mila euro e delle accise sui prodotti petroliferi per 67mila euro.

Gli agenti effettuano prove a campione con un'apparecchiatura apposita

Non solo. Dalle analisi chimiche di laboratorio effettuate sul gasolio sequestrato è emerso che il carburante era contaminato da prodotti da taglio, utilizzati per modificarne la natura e rendere difficile la rilevazione di eventuali illeciti nelle fasi del trasporto alla rete dei distributori stradali. Una volta immesso in circolazione, questo gasolio avrebbe determinato effetti altamente deleteri sul funzionamento dei motori degli autoveicoli degli ignari acquirenti, oltre al danno all'erario per le imposte evase.

I fusti di plastica con il gasolio contaminato

Merci pericolose e multe

La polizia di Stato ha poi verificato la correttezza delle pratiche di trasporto, nel delicato settore delle merci pericolose, constatando una serie di violazioni, tra cui la falsificazione della documentazione relativa alle merci trasportate e l'inosservanza delle prescrizioni previste per le merci pericolose e per il trasporto internazionale. Gli agenti hanno contestato ai conducenti dei mezzi 45 violazioni del codice della strada e tre violazioni alla legge sul trasporto internazionale, per un totale di 31.486 euro di multe, decurtando 132 punti dalle loro patenti. Sono state tutte sospese per una durata compresa tra i sei mesi e un anno.

I veicoli erano privi dei pannelli arancioni di identificazione delle merci pericolose, nonché di tutti quei dispositivi di sicurezza necessari per poter trasportare il gasolio (quali estintori, lampade di segnalazione, cunei, coni, scheda di sicurezza e dispositivi di protezione per il conducente). In un caso, l'autotrasportatore era anche privo delle abilitazioni necessarie per il trasporto di merci pericolose e infiammabili.

I controlli sui camion

Il "gasolio sporco" per eludere le accise

Nei giorni scorsi, in Trentino-Alto Adige, quasi 30mila litri di gasolio di contrabbando viaggiavano a bordo di un autoarticolato, sotto la dicitura di "olio anticorrosivo". La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta in seguito ad un incidente stradale registrato lo scorso 11 aprile lungo l'A22 tra Vipiteno e Bressanone, nel quale sono stati coinvolti alcuni mezzi pesanti, tra cui appunto il camion a bordo del quale era trasportato illegalmente il carburante. Tramite l'analisi chimica del prodotto e il controllo dei documenti a bordo del mezzo, è emerso che il carico era partito dalla Germania alla volta dell'Ungheria, non avendo quindi l'Italia come destinazione finale.

È il cosiddetto "gasolio sporco", un espediente utilizzato per eludere le accise e per aggirare il sistema di monitoraggio sui movimenti dei prodotti petroliferi. Nonostante sui documenti il prodotto contenuto nei fusti fosse indicato come "olio anticorrosivo", il materiale effettivamente trasportato è un prodotto che rientra tra i cosiddetti "designer fuels", ovvero miscele che formalmente rientrano tra gli oli lubrificanti, ma mantengono in realtà caratteristiche analoghe a quelle del gasolio, in termini di capacità di combustione.

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