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Domenica, 28 Aprile 2024
Le cariche della polizia / Pisa

Studenti manganellati per "proteggere i luoghi sensibili", ma andavano in direzione opposta

Aperta un'indagine sui fatti di Pisa. Per il ministro dell'Interno lo scopo era evitare che il corteo raggiungesse la sinagoga e la torre. Dalle simulazioni dei percorsi qualcosa non torna

I fatti di Pisa, dove venerdì poliziotti in tenuta antisommossa hanno manganellato alcuni studenti durante una manifestazione pro-Palestina, ancora al centro del dibattito. Le responsabilità dovranno essere accertate e c'è un'indagine ufficiale. La procura ha incaricato i carabinieri di ricostruire cosa è accaduto e al vaglio ci sono diversi video, tra cui quelli della Digos. I punti da accertare sono tanti, a iniziare dalla gestione della piazza. Chi ha fatto partire la carica? Poi ci sono le condotte dei singoli agenti che hanno materialmente colpito i ragazzi. Altro punto controverso è il percorso del corteo studentesco improvvisato, 

Le cariche sono avvenute in via San Frediano, nel centro di Pisa. "Siamo intervenuti per difendere la sinagoga di Pisa. Non dimentichiamo che si è agito per proteggere obiettivi sensibili", dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

Quali erano gli obiettivi sensibili? Parliamo della sinagoga e della torre. Punti che però si trovano in direzione opposta al percorso dei ragazzi. "Il nostro corteo doveva finire al Polo didattico di San Rossore, come poi avvenuto, non in altri punti della città", racconta Giacomo, universitario che fa parte di uno dei gruppi che ha organizzato la manifestazione, a La Repubblica.pisa mappa

Cartina alla mano vediamo che via San Frediano, sinagoga, torre e polo didattico sono sì vicini. Il centro di Pisa è piccolo) ma su assi diversi. pisa percorso polo didatticopisa percorso per torre

Gli "obiettivi sensibili" citati da Piantedosi sono proprio in direzioni diverse: la sinagoga a est, la torre e nord. I ragazzi erano diretti a ovest. 

Un'altra ragazza riferisce che il gruppo voleva raggiungere piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell'Ateneo, ma è stato fermato prima. Anche questa piazza nulla ha a che vedere con Torre e Sinagoga. "Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese", racconta la giovane.

Sotto l'aspetto politico si alza su tutti la voce di Mattarella, che ha avuto un colloquio con Piantedosi e ha definito un "fallimento" l'uso dei manganelli contro i ragazzi. Se il presidente della Repubblica rimanda che "l'autorevolezza delle forze dell'ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni", il centrosinistra invoca le dimissioni di Piantedosi e il centrodestra prova a spostare l'attenzione sul rischio che tutte le forze dell'ordine finiscano nella bufera e accusa la sinistra di delegittimare i tutori dell'ordine pubblico.

Piantedosi: "Nessun cambio nella gestione dell'ordine pubblico"

Piantedosi è tornato a parlare dei fatti di Pisa durante la riunione di oggi, 26 febbraio, con i vertici dei sindacati confederali. "Siamo di fronte solo a casi isolati in corso di valutazione e non è mai intervenuto alcun cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell'ordine pubblico".

Durante la riunione al Viminale, secondo fonti del ministero, Piantedosi, ha espresso la "massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia. Servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità".  Allo stesso tempo ha ribadito di "condividere pienamente le parole del presidente Mattarella".

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