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Venerdì, 26 Aprile 2024
Tragedia infinita / Ragusa

Migranti morti di fame e sete: tra loro due bimbi di uno e due anni

Le vittime più piccole hanno appena uno e due anni. Stessa sorte per un dodicenne e tre adulti. Alcuni loro familiari sono sopravvissuti e sono stati tratti in salvo

Morire di fame e di sete, in mare aperto, mentre si cerca la possibilità di avere un futuro. E' la sorte toccata ad altre sei persone. Si tratta di rifugiati siriani, componenti di un gruppo partito dalle coste della Turchia 15 giorni fa. Le vittime più piccole hanno solo uno e due anni, con loro una dodicenne e tre adulti. A portare l'attenzione sull'ennesima tragedia del mare è l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) sottolineando che l'Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo (Ragusa), molti dei quali "presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni". 

Bimba siriana muore di sete a 4 anni dopo 10 giorni di viaggio su un barcone

"L'Unhcr - si legge in una nota - si rammarica profondamente per la tragica morte di sei siriani, tra cui due bambini piccoli e una donna anziana, avvenuta durante un viaggio disperato in mare per cercare sicurezza in Europa".

Alcuni parenti delle vittime sono sopravvissuti e fanno parte di un gruppo di 26 persone che stanno sbarcando da una nave della Guardia Costiera italiana sulla costa siciliana.  L'Unhcr è presente allo sbarco e "sta lavorando con le organizzazioni non governative per garantire la necessaria assistenza ai sopravvissuti, incluso un supporto psicologico specializzato".

Quest'anno, secondo i dati dell'Agenzia, oltre 1.200 persone sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo. "Questa inaccettabile perdita di vite umane e il fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso evidenziano ancora una volta l'urgente necessità di ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli stati nel Mediterraneo", sottolinea Chiara Cardoletti, rappresentante dell'Unhcr in Italia, Santa Sede e San Marino. "Il soccorso in mare è un imperativo umanitario saldamente radicato nel diritto internazionale. Allo stesso tempo, è necessario fare di più per ampliare i canali sicuri e regolari e crearne di nuovi per fare in modo che le persone in fuga da guerre e persecuzioni possano trovare sicurezza senza mettere ulteriormente a rischio le loro vite".

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Il sindaco di Pozzallo: "Sembravano sopravvissuti a lager"

"Orrore senza fine. Se le notizie di stampa, si parla di sei morti, dovessero essere confermate, si tratterebbe di una vera e propria ecatombe". A dirlo è Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo. Su tutti i migranti giunti in porto sono stati eseguiti i tamponi che hanno dato esito negativo. "E' impressionante lo stato di disidratazione e debolezza di tutti i migranti che faticavano a mantenere la stazione eretta - dice adesso il sindaco -. Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un'eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare". Una migrante è stata trasportata in ospedale, tutti gli altri sono stati immediatamente rifocillati. "L'immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti nei lager nazisti", conclude Ammatuna.

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