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Martedì, 30 Aprile 2024
la tragedia / Lecce

In pronto soccorso con la febbre a 42, muore per un colpo di calore

Non è escluso che la causa possa essere stata determinata dal caldo dei giorni scorsi

Una donna di 59 anni è morta all'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, nella notte tra il 24 e il 25 luglio in seguito ad "un'ipertermia maligna", un improvviso innalzamento della temperatura corporea. In particolare la donna sarebbe giunta nel nosocomio leccese con oltre 41 di febbre. Non è escluso che la causa di questa situazione possa essere stata determinata dal caldo dei giorni scorsi.

La donna, riferiscono dall'Asl Lecce è giunta nel pronto soccorso del Fazzi poco dopo le 17:30 del 24 luglio già in coma ed è deceduta, per arresto cardiaco in ipertermia maligna. "La donna ha ricevuto tutte le cure, rianimatore compreso, in emergenza ma non è fuoriuscita - concludono - dallo stato di coma in cui era giunta". 

Cosa è successo

Lo scorso 24 luglio, la donna era nella sua abitazione, a Magliano, frazione del Comune di Carmiano, nel Leccese, quando ha accusato un malore e si e accasciata davanti al figlio quattordicenne, che ha provato inutilmente di rianimarla. Arrivati i soccorsi dei sanitari del 118 è iniziata la corsa all'ospedale salentino, dove la 59enne, che probabilmente stava subendo le conseguenze di un colpo di calore, è arrivata con la febbre molto alta, superiore ai 40 gradi. Nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarla, la donna è deceduta poche ore dopo il suo arrivo in ospedale.

In pronto soccorso con la febbre a 42, l'ospedale chiede il ghiaccio alla pescheria

L'eccezionale ondata di calore ha portato a un netto aumento delle richieste di aiuto dell'ospedale salentino. Nelle calde giornate della scorsa settimana, il pronto soccorso del Fazzi ha avuto molto accessi in contemporanea per colpi di calore, con diversi pazienti che avevano la febbre tra 41 e 42 gradi. Le medicine però non facevano effetto e la soluzione è stata il ghiaccio. Ne serviva una grossa quantità e così la fornitura è arrivata da una ditta che si occupa di prodotti ittici. La fornitura di ghiaccio è arrivata da una ditta locale che si occupa di prodotti ittici. La vicenda era stata resa nota dal direttore generale dell’Asl di Lecce, Stefano Rossi, che aveva ringraziato l'improvvisato fornitore che "ha contribuito a scrivere questa storia di resilienza e solidarietà". 

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