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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Italia

Uccide due imprenditori e scappa: il killer si suicida dopo un conflitto a fuoco

Due sparatorie, a Flero e Vobarno, un solo killer braccato da Polizia e Carabinieri fino all'epilogo: si chiamava Cosimo Balsamo, il pregiudicato 67enne che ha seminato la paura nel Bresciano su una Bmw X5, armato di fucile a pompa e di 3 o 4 pistole

Due imprenditori sono stati uccisi in provincia di Brescia dallo stesso killer braccato da Polizia e Carabinieri fino al tragico epilogo. L’uomo, il pregiudicato 67enne Cosimo Balsamo, armato di fucile a pompa e pistole, si sarebbe suicidato.

Cosimo Balsamo si è suicidato

Cosimo Balsamo suicida dopo una sparatoria

Le forze dell'ordine erano sulle tracce di Cosimo Balsamo quando il fuggiasco ha rivolto l'arma contro di sè ad Azzano Mella. Come riporta Brescia Today ci sarebbe stata una sparatoria con i Carabinieri nel parcheggio del "Family market" del piccolo centro del Bresciano.

Sparatorie nel Bresciano: gli aggiornamenti

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Il doppio omicidio è avvenuto a Flero e a Carpeneda di Vobarno. Le due vittime sono Elio Pellizzari di Flero e James Nolli di Carpeneda di Vobarno, non sono persone scelte a caso: erano coinvolti nel processo per la banda dei tir nel quale Balsamo è stato condannato. Anche una terza persona, rimasta ferita nel capannone di Flero, era stata coinvolta nel processo.

Cosimo Balsamo infatti era stato arrestato nel 2007 dalla Guardia di Finanza, e condannato in via definitiva nel 2013 a sette anni e 4 mesi per associazione a delinquere, furto e ricettazione. Faceva infatti parte, insieme ad altre 5 persone, della "banda dei Tir" che nei primi anni del 2000 aveva derubato aziende di trasporto di metalli in tutto il Nord Italia.

Uccisi Elio Pellizzari e James Nolli

La prima vittima è Elio Pellizzari titolare della "Pg Rottami" di Flero. L'uomo, 78 anni, è stato ucciso nel capannone della S.G.A., un’azienda che commercializza veicoli industriali. Stando alla testimonianza di Giampietro Strada, il titolare della Sga presente al momento della sparatoria, l’assassino sarebbe arrivato in azienda chiedendo proprio di vedere Pellizzari.

Il killer in azione a Flero

Killer in fuga nel Bresciano

Al rifiuto di aprire il cancello, l’uomo avrebbe scavalcato facendo irruzione in ditta armato di fucile a pompa e pistole, ribadendo la richiesta di vedere Pellizzari. All’arrivo del 78enne sarebbe quindi scoppiata una violenta lite: il killer gli avrebbe sparato dopo aver urlato "Mi hai rovinato la vita!”, ferendo poi alle gambe anche il socio di Pellizzari, Giampietro Alberti.

Il secondo omicidio a Vobarno

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Vobarno: i carabinieri sul lu​ogo dell’omicidio © Bresciatoday.it

Il killer è poi scappato a bordo della Bmw X5 di Alberti, in direzione della provincia di Bergamo, e poco più tardi ha ucciso una seconda persona a Vobarno, sempre nel Bresciano. La seconda vittima è un 60enne, James Nolli, freddato nel cortile della sua abitazione nella frazione di Carpeneda. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Salò

Nolli era stato coimputato di Balsamo nel processo. Anche una terza persona, rimasta ferita nel capannone di Flero, era stata coinvolta nel caso.

Chi è il killer in fuga nel Bresciano

Il killer si chiama Cosimo Balsamo, un pregiudicato 67enne già noto alle forze dell’ordine, in quanto parte di una banda accusata in passato di diversi furti nel Bresciano. Il 30 gennaio scorso si era reso protagonista di una protesta, salendo su un tetto del Palazzo di Giustizia di Brescia e minacciando il suicidio. Gli erano stati pignorati dei beni personali.

Cosimo Balsamo, l'omicida di Flero e Vobarno

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Cosimo Balsamo, nato a Brindisi, era uno dei membri della banda dei tir che nei primi anni 2000 derubava in tutto il Nord Italia le aziende di trasporto di metalli.

Balsamo era considerato il referente di un’associazione a delinquere che nel 2005 si era impadronita di nove rotoli di acciaio inossidabile al titanio (tra i più costosi in commercio) per un peso compessivo di 162 tonnellate. Il valore della refurtiva superava i 500mila euro. Il colpo era stato messo a segno durante i periodo di chiusura estiva dell’azienda, utilizzando tre camion prelevati da un piazzale all’interno della fabbrica.

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