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Sabato, 27 Aprile 2024
Al via il processo / Modena

Alice Neri la 32enne trovata carbonizzata in auto, la mamma: "Restituitemi i resti"

A 14 mesi dal brutale omicidio la madre della giovane donna chiede di riavere i resti, ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria, per celebrare il funerale

Al via il processo per l'omicidio di Alice Neri, la 32enne modenese trovata morta carbonizzata nella sua Ford Fiesta la notte del 18 novembre 2022 a Fossa di Concordia. Il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul, arrestato a dicembre del 2022 in Francia, dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e distruzione di cadavere, capi d’imputazione per cui venne chiesto il mandato di arresto europeo. Sarà giudicato dalla Corte d’assise con giudizio immediato. Si attende ancora la decisione della Francia sull'estensione della consegna per violenza sessuale nei confronti della giovane mamma, di tentata estorsione a un'altra donna e di cessione continuata di stupefacenti. Riavvolgiamo il nastro e analizziamo in dettaglio quanto successo durante la prima udienza.

La ricostruzione dell'omicidio di Alice Neri

Quel tragico 18 novembre del 2022 Alice torna a casa dopo il turno di lavoro e poi esce per un aperitivo. Dice al marito di essere con un'amica, ma in realtà allo Smart Cafè si incontra con un collega di lavoro. Con lui Alice trascorre la serata e si trattiene al locale fino a tarda notte. Poi vanno via, auto separate e direzioni opposte. Da qui in poi il buio. La macchina e il cadavere di Alice vengono trovate il giorno dopo. Inizialmente marito e collega di lavoro sono tra i principali sospettati, poi spunta un terzo uomo, il tunisino, che diventa il principale indiziato.

Omicidio Alice Neri, chiesta l'archiviazione per il marito e il collega

Secondo la ricostruzione della procura Alice Neri ha incontrato il suo assassino Mohamed Gaaloul fuori dal bar. Il 30enne l’avrebbe uccisa a coltellate, poi avrebbe messo il corpo nel vano bagagli dell'auto della donna, dandogli fuoco per distruggere ogni traccia. Dopo il delitto il presunto omicida si è dato alla fuga: è andato prima  in Germania, poi in Svizzera e infine in Francia, dove è stato arrestato il 14 dicembre del 2022. A inchiodare il 30enne un video che lo inquadra vicino all'auto di Alice nelle ore immediatamente precedenti al delitto.

Al processo era presente anche la mamma di Alice Neri, che dopo 14 mesi dall'omicidio chiede di riavere indietro i resti della figlia per celebrare il funerale. Quel che resta della povera ragazza infatti è ancora a Milano, a disposizione dell'autorità giudiziaria nell'Istituto di medicina legale nel caso in cui ci fosse bisogno di un’altra perizia sul corpo.

La prima udienza e le polemiche con i giornalisti

Il processo è iniziato tra le polemiche. Una settimana fa il tribunale di Modena ha rigettato la richiesta presentata dalle testate giornalistiche locali di poter riprendere o fotografare alcune fasi del processo, decisone ritenuta "inaccettabile" dall’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna. Alla base del diniego una doppia motivazione: da un lato il processo che vede alla sbarra Mohamed Gaaloul come unico indiziato per l'omicidio della 32enne non è stato ritenuto di “interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”, dall'altro è stato valutato che la presenza di telecamere influenzerebbe in modo negativo alcune delle parti in causa, i testimoni e persino i giudici popolari, che potrebbero essere "turbati, influenzati e condizionati". 

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Poi le critiche per gli spazi angusti dell’aula inizialmente scelta per il dibattimento. L’udienza si è tenuta poi in un ex cinema.

La pm: "È stato un femminicidio"

La Corte è entrata in aula alle 10,35, poi la presidente Ester Russo ha dichiarato: "Non tollereremo toni alti, arrabbiati" perché "è un processo difficilissimo per un evento tragico e dobbiamo portarlo a compimento con serenità per il bene di tutti". Poi è arrivata l’ammissione delle parti civili. Sono state accolte quelle della madre e del fratello, del marito, della figlia e di due associazioni: l'Udi (Unione donne italiane) e Casa delle donne. Rigettata invece la costituzione dell’associazione La Caramella Buona perché da statuto la lotta principale portata avanti è contro la pedofilia.

L'avvocato di Gaaloul si era opposto alla costituzione delle associazioni contro la violenza sulle donne, sostenendo che la contestazione nell'imputazione non era riferita ad un femminicidio, ma la procura ha ricordato che si sta attendendo dalla Francia la risposta sull'estensione dei reati. È arrivato poi il momento del pm Claudia Natalini. "Siamo nell’ambito del cosiddetto femminicidio", ha dichiarato ricordando però che finché la Francia non darà l’ok a estendere l’estradizione non sarà possibile procedere per questo reato. A tal proposito ha ricordato che a undici metri dall’auto bruciata venne ritrovata una spallina del reggiseno di Alice.

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