Il pavimento cede durante il matrimonio: indagati i proprietari dell'ex convento
Gli invitati erano stati inghiottiti da una voragine mentre stavano ballando
Un totale di 35 feriti, di cui 5 da codice rosso: è il bilancio del disastro registrato lo scorso 13 gennaio durante la celebrazione di un matrimonio in provincia di Pistoia. I festeggiamenti si stavano tenendo all'ex convento del Giaccherino, quando il solaio aveva improvvisamente ceduto. Una sessantina di invitati intenti a ballare nella sala erano stati improvvisamente inghiottiti da una voragine, precipitando per alcuni metri fino al piano terra, atterrando tra detriti e macerie.
Paolo Mugnaini e Valeria Ybarra: gli sposi coinvolti nel crollo del solaio alla loro festa di matrimonio
Indagati i proprietari
Per quell'incidente, ci sono ora i primi due indagati: si tratta dei due amministratori della società proprietaria della struttura, la Rinascimento Srl. I due, residenti a Prato e Agliana, sono difesi dagli avvocati Andrea Niccolai e Cecilia Turco, i quali hanno fatto sapere che nomineranno propri periti per svolgere i contro-accertamenti sul cedimento della struttura.
Le ipotesi di reato sono quelle di disastro colposo e lesioni colpose. A sporgere denuncia, oltre agli invitati, erano state anche la società di catering ingaggiata per l'evento e quella d'intrattenimento musicale, per un totale di 40 querele. La procura di Pistoia aveva posto sotto sequestro l'ex convento e aperto un fascicolo d'indagine, inizialmente contro ignoti.
Gli attimi di paura
Gli sposi e la maggior parte degli invitati arrivavano da Firenze: la coppia aveva scelto l'ex convento, una struttura che risale all'inizio del Quattrocento, per festeggiare le nozze. Una cameriera del servizio di catering che ha assistito al crollo ha raccontato: "Abbiamo visto lanciare tavoli, bicchieri, perché tutti erano impauriti, quando hanno sentito il forte rumore. Noi siamo scesi passando vicino alla stanza dove era crollato il pavimento ed erano cadute le altre persone e c'era tantissima polvere, non si vedeva niente. Eravamo io e una mia collega e abbiamo sentito urla e persone disperate che piangevano".
