rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Green economy

Premio Dona 2013: la via per vincere la crisi? La sostenibilità

Serge Latouche, Ermete Realacci e Andrea Segrè, i tre vincitori dell'edizione di quest'anno sono tutti d'accordo: un'altra economia è possibile

Appuntamento questa mattina a Roma, nella splendida cornice del Teatro Argentina, con la settima edizione del Premio “Vincenzo Dona, voce dei consumatori”. L'evento, organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori (Unc) e ispirato al ricordo del fondatore della prima organizzazione di consumatori in Italia, quest’anno fa il punto su sostenibilità e green economy.

Spiega l’avvocato Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unc: “Abbiamo scelto un tema positivo e ottimistico. Sostenibilità e green economy sono sinonimi di italianità: ci fanno pensare alle tradizioni, al local, all’impegno e, di conseguenza, al nostro Paese che può ripartire facendo leva proprio su questi due fattori.

Tuttavia c’è bisogno anche e soprattutto della collaborazione dei consumatori che – come ha dimostrato un recente sondaggio secondo cui il 90% dei consumatori è incline a consumare prodotti di aziende attente alla responsabilità sociale di impresa – sono pronti a dare il proprio contributo a patto che il messaggio sia quanto più serio e veritiero possibile”.

Tanti gli ospiti d'eccezione. Per la maggior parte, a darsi il cambio sul palco, imprenditori che hanno raccontato ai presenti il modo in cui le loro aziende cercando di essere sostenibili. Da MasterCard a Mail Boxes Etc. Italia, da Enea a Birra Moretti, e ancora da Carrefour Italia al Gruppo Sanpellegrino, per citare alcune delle realtà economiche del nostro Paese presenti. Non sono mancati nemmeno i rappresentati dell'associazionismo e delle istituzioni.

I commenti dei vincitori. Il Premio “Vincenzo Dona, voce dei consumatori” 2013 è andato a Ermete Realacci (Presidente Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici Camera dei deputati), Serge Latouche (Professore emerito di economia Università d’Orsay, obiettore di crescita) e Andrea Segrè (Presidente Last Minute Market).

Dichiara Ermete Realacci: “La green economy è la via che può cambiare l’Italia. E’ un’idea di futuro per l’economia, la società, la politica. Ed è una prospettiva credibile per superare la dura crisi che stiamo attraversando. Perché investire in tecnologie e prodotti ‘verdi’ non vuol dire ‘solo’ diventare più sostenibili, contribuire a costruire un futuro migliore per il pianeta, per noi e i nostri figli. Significa anche fare innovazione e creare occupazione: ad oggi sono tre milioni gli occupati verdi nell’intera economia italiana e sempre a queste realtà si devono 100,8 miliardi di euro di valore aggiunto”.

D'accordo con lui anche Andrea Segrè: “La crescita sostenibile segna la strada per uscire da una profonda crisi non solo economica ed ecologica, ma anche estrema nel suo impatto sociale. Occorre oggi una visione lungimirante che pre-veda, nel senso letterale del termine, un investimento sul futuro, prestando attenzione prima di tutto ai giovani e al lavoro. Noi stessi dobbiamo ribaltare la nostra visuale per vedere un nuovo orizzonte: sostenibilità per un mondo che deve durare nel tempo, che deve mantenere la sua musica – che è la vita – allungando le note e la loro risonanza come si fa con il pedale del pianoforte, sustain in inglese. Risorse come il suolo, l’acqua e l'energia non sono infinite e neppure scarse, come sostiene più di qualcuno. Se le dobbiamo consumare, dobbiamo anche consentire la loro rigenerazione nel tempo. Per questo la campagna europea ‘Un anno contro lo spreco’, da quattro anni avviata con Last Minute Market, sensibilizza l'opinione pubblica e promuove la necessità di una maggiore efficienza nell’uso delle risorse, trasversale a tutti i settori dell’economia.

A chiudere gli interventi accompagnato da una standing ovation Serge Latouche. Sono sue le parole più forti. Inizia presentando alla platea il paradosso del consumatore: "E' un re, come i cittadini che sono sovrani. Ma tutti sappiamo che la realtà é diversa. In realtà è una vittima. Vive infatti in un totalitarismo del mercato. In un mondo in cui si creano sempre più bisogni per creare più prodotti. Tutto è illimitato ma le risorse sono limitate".

“La società dei consumi o della crescita è insostenibile - continua - perché è fondata su una triplice illimitatezza: illimitatezza del prodotto, dunque della distruzione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, illimitatezza dei consumi, dunque della creazione di bisogni sempre più artificiali, e soprattutto illimitatezza della produzione dei rifiuti".

Il filosofo prosegue elencando le possibili soluzioni al problema: "Informare i consumatori. Decolonizzate l'immaginario che é stato creato dalla pubblicità e dai media.  Proteggerti dalle truffe. Difenderli dagli ogm. E riparare al danno con le class Action".

Il partigiano della decrescita felice, come si è definito lui stesso, vince il premio per aver spiegato che un'altra economia è possibile. E' questa la motivazione che accompagna la consegna del riconoscimento che gli viene consegnato.

Gli altri premi assegnati durante l'evento. “Premio Vincenzo Dona” per i giornalisti è andato a “Quattroruote”, rappresentato dal direttore Carlo Cavicchi; il “Premio Vincenzo Dona” per le migliori tesi di laurea in materia di tutela dei consumatori e andato alla dottoressa Selmin Sara Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna e a Ornago Eleonora, dell’Università degli Studi di Padova; il “Premio Vincenzo Dona” per i comitati locali dell’Unione Nazionale Consumatori alla delegazione di Molfetta (BA); il “Premio Consumo Sostenibile” a Federutility, Grana Padano e Leroy Merlin.

La consegna dei premi:

PremioDona-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Premio Dona 2013: la via per vincere la crisi? La sostenibilità

Today è in caricamento