rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

Non ci sono soldi: le scuole superiori chiudono il sabato

I pesanti tagli del governo da una parte e il dissesto finanziario della Provincia dall'altra: le scuole di Genova adottano la settimana corta, restando aperte solo dal lunedì al venerdì. Per risparmiare su luce e gas

ROMA - "Oggi è sabato, domani non si va a scuola", cantava Pino Daniele. Erano altri tempi. Oggi, complici la crisi economica e l'esigenza di ridurre le spese tagliando qua e là, la scuola adotta la cosiddetta settimana corta: si chiude il sabato. Poi tutti al mare o a fare i compiti a casa, per 48 ore.

Succede a Genova, dove a partire dal prossimo anno scolastico le scuole superiori apriranno i battenti solo dal lunedì al venerdì - restando chiuse, appunto, il sabato - a causa della grave crisi finanziaria in cui versa la Provincia. La chiusura delle ottantotto scuole gestite dall'ente permetterà di ridurre di un milione di euro i costi per il riscaldamento, l'energia elettrica e le altre utenze, come ha annunciato la stessa amministrazione provinciale.

Un provvedimento drastico che, a quanto pare, non sarà sufficiente a scongiurare il dissesto, come spiega il commissario straordinario della provincia di Genova, Piero Fossati: "Dovremo ridurre le spese di altri cinque milioni per far fronte ai nuovi pesantissimi tagli nazionali ed evitare il dissesto finanziario". A bilancio già approvato, infatti, la Provincia di Genova ha subìto altri tagli per circa otto milioni nel 2014 che cresceranno ancora nel 2015 e 2016. "Siamo impegnati con il Ministero - ha dichiarato Fossati - perché questi tagli vengano corretti, eliminando dal loro computo totale, come era già avvenuto l'anno scorso, le somme destinate al trasporto locale e alla formazione professionale".

"Anche così, comunque, il taglio del 2014 - ha ricordato il commissario straordinario della Provincia di Genova- sfiorerà i sei milioni e, oltre alla settimana corta nelle scuole superiori, stiamo varando molte altre misure - ha spiegato - che restringeranno purtroppo la nostra possibilità di intervenire sul territorio e comporteranno sacrifici anche per i dipendenti, con riduzione del valore dei buoni pasto e una diversa organizzazione degli orari lavorativi".

Di fronte a questa crisi di liquidità quindi "non aprire le superiori al sabato - ha affermato Fossati - era assolutamente inevitabile per poter continuare a erogare il servizio. Per arrivare a questa decisione - ha proseguito - ci siamo confrontati a lungo con i dirigenti scolastici, ricevendo immediata comprensione e adesione da parte degli istituti tecnici e professionali, con qualche perplessità e problema sollevati invece da alcuni licei". "Comprendo la loro difficoltà, che è anche la nostra, però sono convinto - ha concluso il commissario - che da qui alla riapertura di settembre ogni istituto potrà riorganizzare al meglio la propria attività, nella consapevolezza che qualche sacrificio dovremo farlo tutti". Proprio tutti. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Non ci sono soldi: le scuole superiori chiudono il sabato

Today è in caricamento