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Venerdì, 26 Aprile 2024
Violenza di genere

Stalking, revenge porn e sextortion: le regole per difendersi

I reati commessi online sono in aumento e sempre più spesso le vittime sono donne. Tutti i dati e i consigli della polizia postale per le vittime

Donne perseguitate, donne vittime delle attenzioni morbose di uomini che le vedono come un oggetto. Anche online. Sono state 203 le vittime, nel 2021, di stalking perpetrato anche attraverso l’uso della rete: +34% rispetto al 2020 quando i casi segnalati alla polizia postale erano stati 151. Su 203 casi trattati, che hanno portato a indagare 76 persone, il 75% delle vittime sono state donne (137 adulte e 15 minorenni). dati sono resi noti oggi in occasione della Giornata contro la violenza di genere

Le facce della violenza online 

I casi di molestie online affrontati dalla polizia nel 2021 sono stati 706 contro i 532 dell’anno 2020, con un incremento pari al 33%. Il 65% delle vittime sono state donne (415 adulte e 44 minorenni). 

I casi di revenge porn (la condivisione pubblica di immagini o video intimi, ndr) sono stati 265 casi contro i 126 del 2020, con un incremento pari al 110%. Su 265 casi trattati nel 2021, che hanno portato a indagare 120 persone di cui 4 tratte in arresto, il 79% delle vittime sono state donne (185 adulte e 25 minorenni). Nei primi nove mesi di quest’anno i casi trattati sono già 137 che hanno portato a indagare 52 persone. Il 77% delle vittime sono state donne (125 adulte e 12 minorenni).

Aumentano anche le donne vittime di sextortion (l'estorsione sulla base di immagini o filmati che mostrano la vittima mentre compie atti sessuali, ndr). In passato le vittime erano soprattutto uomini, ma si è passati dai 151 casi contro le donne del 2020 ai 194 del 2021. Nei primi nove mesi del 2022 le vittime sono state 1128, 194 sono state donne.

"Su internet  - spiegano dalla polizia - la violenza sulle donne non ferisce il fisico ma lede la sfera più intima della persona, offendendo e umiliando la vittima a tal punto che la vergogna può condurla al suicidio. Sono molte le donne che denunciano la diffusione non autorizzata di video e foto che le ritraggono in momenti intimi su chat, siti online, social network. Il fenomeno del 'revenge porn', colpisce soprattutto giovani ragazze: a volte, a loro insaputa, vengono fotografate o riprese in atteggiamenti sessualmente espliciti dai partner. Altre volte, cedono alle richieste dei partner e acconsentono a farsi ritrarre o a condividere immagini intime. Spesso sono gli ex che, finita la relazione, diffondono le immagini per vendicarsi".

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Stalking e violenza online, come difendersi

I consigli della polizia postale e delle comunicazioni contro la violenza online.

  • Non diffondere immagini e video personali tramite profili social e messaggi;
  • Se sei vittima di revenge porn, contatta immediatamente la polizia postale;
  • Per limitare la diffusione sui social di foto che ti ritraggono in atteggiamenti intimi puoi segnalare il reato al Garante per la protezione dei dati personali utilizzando il modulo www.gpdp.it/revengeporn;
  • Se ricevi foto e video sessualmente espliciti che ritraggono altre persone, non diventare complice della loro diffusione, è reato;
  • Attenzione alle password. Spesso un partner geloso asseconda la propria esigenza di controllo chiedendo di condividere le password degli account. Nel momento in cui si condividono le password, si consegna la totalità delle proprie informazioni, conversazioni, interazioni, nonché immagini e video a un’altra persona. Bisogna sempre ricordare che una volta condivise le immagini, se ne perderà definitivamente il controllo: l’immagine potrà essere ricondivisa su vari gruppi di messaggistica istantanea, postata su social network o pubblicata su siti web:
  • È necessario conservare tutto ciò che può essere utile alle forze di polizia per identificare l’autore del fatto: si consiglia di non cancellare le chat in cui si viene minacciati o diffamati, le immagini e i video in cui si è ritratti in atteggiamenti intimi che vengono divulgati, l’Id del profilo con cui viene commesso il fatto e l’Url dei siti su cui i file multimediali vengono pubblicati.

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