rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, tutto da rifare? Trovata un'altra traccia di Dna

Gli esperti della polizia scientifica di Roma hanno scoperto una seconda "macchia" sugli abiti di Yara: sarebbe composta da tracce "miste" formate da più Dna. E Bossetti si difende: "Sono innocente"

ROMA - E se non ci fosse più soltanto "Ignoto 1"? E se Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal 15 giugno scorso, non fosse più l'unico elemento su cui puntare l'attenzione per scoprire chi ha lasciato morire Yara Gambirasio in un campo di Chignolo d'Isola? Gli esperti della polizia scientifica di Roma sono ancora al lavoro sul Dna trovato sugli indumenti della ragazzina di Brembate rapita e uccisa il 26 novembre del 2010 e, incredibilmente, le tracce che sono state attribuite al carpentiere potrebbero non essere le uniche

Sembra, infatti, che i militari siano riusciti a isolare sui leggins di Yara una seconda "macchia" composta da tracce "miste" formate da più Dna. Se tra questi ci sia anche quello di Bossetti è impossibile saperlo anche se tra gli investigatori trapela la convinzione di trovarlo. 

In attesa di una prova decisiva e incontrovertibile, però, il quadro indiziario a carico del quarantaquattrenne di Mapello resta ancora monco. Manca un dato, un evento, una circostanza che colleghi inequivocabilmente il muratore alla sua presunta vittima. C'è l'immagine di una telecamera a circuito chiuso di un distributore di benzina che immortala un furgone bianco molto simile a quello di Bossetti che transita alle 18:01 del 26 novembre proprio davanti al centro sportivo di Yara. 

Gli inquirenti, grazie a un particolare tipo di catarifrangente montato sull'Iveco del muratore e su quello ripreso dalla telecamera, sono sicuri che si tratti di Bossetti. Se così fosse non sarebbe comunque ancora dimostrato che il presunto killer abbia rapito e lasciato morire Yara, che riceverà l'ultimo messaggio al cellulare alle 18:49. 

Per questo il muratore quarantaquattrenne continua a tenere duro, nonostante abbia trascorso ormai un mese in carcere in isolamento. "Non capisco tutta questa attenzione alle telecamere - si è sfogato ieri con il suo avvocato, Silvia Gazzetti - E se anche avessero ripreso il mio furgone? Passavo sempre da lì. Sono innocente e voglio dimostrarlo - le ha ripetuto - a costo di rischiare l'ergastolo". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Yara, tutto da rifare? Trovata un'altra traccia di Dna

Today è in caricamento