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Martedì, 30 Aprile 2024
Spesa "salata"

Quanto è aumentata la bolletta dell'acqua

Nel 2023 la spesa media di una famiglia italiana è stata di 478 euro, in aumento del 4% rispetto all'anno precedente. Frosinone la provincia più cara, mentre la Toscana guida la classifica delle regioni. Rimane il problema della dispersione idrica: male soprattutto Sud e isole

Un'acqua sempre più "salata", ovviamente non per il sapore, ma per quanto riguarda la bolletta da pagare. Nel 2023 la spesa media di una famiglia italiana è stata di 478 euro, in aumento del 4% rispetto all'anno precedente, e addirittura del 17,7% se confrontato con gli ultimi 5 anni. Il dato emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato realizzato dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva e diffuso in previsione della giornata mondiale dell'acqua che ricorre il 22 marzo.

Bollette dell'acqua: le regioni e le città più care

I prezzi sono aumentati nella maggior parte dei capoluoghi di provincia: l'incremento maggiore è stato quello registrato a Vibo Valentia (+16%), mentre ad Isernia la bolletta è raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone rimane in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro. La Toscana è la regione più costosa (con 732 euro), con ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care; il Molise la più economica (226 euro), in Trentino Alto Adige l'aumento più consistente (+9%). Come sottolineato nel Rapporto di Cittadinanzattiva (qui il testo integrale), cittadini sono consapevoli ma poco informati sui propri consumi e sulle possibilità di risparmio: secondo una consultazione di 3.355 cittadini, gli italiani dicono di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno. 

Oltre alle differenze tra le regioni, continuano a esistere anche quelle all'interno degli stessi territori. Nel Lazio, ad esempio, tra Frosinone e Rieti intercorre una differenza di 475 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Sicilia, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria. "Se ci attestiamo su un consumo di 150 metri cubi l'anno, risparmieremmo in media 101 euro, ossia quasi il 27% - spiega Cittadinanzattiva - una famiglia toscana, la più tartassata a livello nazionale, potrebbe arrivare a pagare 183 euro in meno, e anche una famiglia molisana avrebbe un risparmio di 42 euro". Secondo lo studio, una famiglia di tre persone, con soglia Isee fino a 9.530 euro e che ha accesso al bonus sociale idrico risparmia annualmente circa 104 euro, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. 

"Anche quest'anno - sottolinea Tiziana Toto, responsabile nazionale delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva -registriamo un ulteriore incremento dei costi sostenuti dalle famiglie per il servizio idrico e, a fronte di ciò, torniamo a sottolineare la necessità di rafforzare gli strumenti a supporto delle fasce più deboli della popolazione, ampliando la platea degli aventi diritto al bonus sociale idrico e la diffusione dei bonus integrativi previsti da un numero ancora limitato di territori. Molto ancora c'è da fare al fine di promuovere comportamenti più sostenibili da parte dei consumatori, anche se, anno dopo anno, si rivelano sempre più attenti e interessati ad avere strumenti chiari per compiere scelte sostenibili. A tal proposito apprezziamo la direttiva 825/2024 sulla Responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, pubblicata in Gazzetta ufficiale Eu, che rappresenta un primo importante passo per porre dei limiti alle comunicazioni ambigue e strumentali riguardo l'impatto ambientale di prodotti e servizi, accogliendo così la richiesta dei consumatori di una informazione più attendibile e veritiera".

Il problema della dispersione idrica

Uno dei più grandi problemi italiani rimane la dispersione idrica: nei capoluoghi di provincia la media è pari al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano, in base agli ultimi dati Istat (anno 2020). In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Basilicata va disperso il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d'Aosta si ferma al 23,9%. Fra i capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Belluno e Latina, dove la dispersione idrica assume dimensioni anche superiori al 70%; in positivo la città di Macerata con appena il 9,8%. Da una consultazione compiuta su un campione di 3.355 persone è emerso che un cittadino su due ritiene insufficienti le informazioni a disposizione sulla qualità dell'acqua di rubinetto e nella stessa percentuale vorrebbe riceverne di più puntuali al riguardo attraverso la bolletta.

Per chi acquista prevalentemente l'acqua in bottiglia, la spesa media mensile è fra i 20-25 euro a famiglia. Il 45% ritiene più sicura e controllata l'acqua in bottiglia, percentuale che sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove tra l'altro uno su quattro dichiara che nel proprio comune sono state emesse ordinanze di non potabilità. Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta. Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, emerge dal Rapporto, quasi l'80% vorrebbe ricevere informazioni circa l'impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili. Infine, dallo studio emerge come il 90% dei cittadini si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell'acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse.

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