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Lunedì, 29 Aprile 2024
Legge di bilancio 2024

Dovremo pagare di più per accedere ai bonus edilizi

Nella legge di bilancio per il 2024 aumenta la trattenuta di banche e Poste italiane per il pagamento delle agevolazioni per le ristrutturazioni: cosa cambia

Sarà più costoso accedere a Superbonusbonus edilizi. Nella manovra per il 2024 del governo Meloni è infatti previsto l'aumento delle ritenute sui bonifici definiti "parlanti", da parte dei cittadini che usufruiscono delle agevolazioni alle imprese che effettuano i lavori di ristrutturazione. La ritenuta avrà due effetti: una minore liquidità per le imprese, che protestano, e maggiori entrate per le casse dello Stato, stimate in un miliardo di euro in un anno. Vediamo le principali novità e come funziona il meccanismo. 

La ritenuta sui "bonifici parlanti": come funziona

Il bonifico "parlante" è fondamentale per accedere ai benefici fiscali previsti dai bonus del governo. È una voce specifica tra le opzioni che i correntisti hanno a disposizione nelle loro banche, perché rispetta specifiche caratteristiche per poter usufruire di Superbonus e bonus edilizi, ad esempio.

Il bonifico parlante dà informazioni decisive per attestare il pagamento dei lavori di riqualificazione energetica o ristrutturazione, in modo che l'Agenzia delle Entrate possa risalire ai dettagli della transazione ed effettuare i controlli. Su questi bonifici c'è una trattenuta da parte di banche e Poste italiane che al momento è dell'8% sul totale del pagamento. 

La tassa sui bonifici per bonus ristrutturazioni: come funziona dal 2024

La legge di bilancio per il 2024 prevede di aumentare la trattenuta per i bonifici parlanti che riguardano i bonus edilizi. Nel testo della manovra, all'articolo 23, comma 1, tra le "Misure di contrasto all'evasione e razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti", si legge che: "Senza modificare l'impianto complessivo del sistema, si limita ad aumentare l'aliquota della ritenuta in argomento dall'8% all'11%, allineandola in tal modo all'ammontare ordinariamente previsto dall'ordinamento tributario, come avviene ad esempio per i compensi di lavoro autonomo".

Dunque, la trattenuta sui bonifici per i bonus ristrutturazioni sale dall'8 all'11 per cento. C'è anche una data: dall'1 marzo 2024. La misura porterà più soldi nelle casse dello Stato, circa 0,5 miliardi nel 2024 e 0,6 miliardi nel 2025. Il problema è che l'aumento dell'aliquota diminuirà i soldi che arrivano alle aziende edili, che di conseguenza avranno meno liquidità. 

Già in presenza delle bozze le associazioni di categoria protestavano: "Auspicavamo - la protesta di Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa – che finalmente in questa legge di bilancio la ritenuta dell'8% sui bonifici venisse almeno ridotta, se non addirittura eliminata, come sollecitiamo ormai da anni. Si tratta di una misura che aumenta i crediti vantati verso il fisco da parte delle imprese delle costruzioni e dell'impiantistica". Ora, l'aumento è confermato: i bonifici per i bonus edilizi costeranno di più.

Se il taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti è una delle misure più popolari ci sono altri dettagli decisamente passati in secondo piano ma non meno importanti. Eccoli qui in ordine nello speciale di Today.it sulla Manovra 2024.

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