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Martedì, 30 Aprile 2024
Legge di bilancio

Giorgetti sulla manovra: "Rialzo dei tassi ha portato via 14-15 miliardi di euro"

"Sul debito non temo giudizio Ue ma quello dei mercati", ha chiosato il ministro dell'Economia invitando i ministri alla prudenza. Poi l'ennesima stoccata alla Bce sui tassi

Sulla manovra serve prudenza, non tutte le richieste dei ministri potranno essere accolte, è tornato a ripetere il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ricordando che il rialzo dei tassi rende più oneroso il nostro debito restringendo lo spazio per i conti pubblici. "Se i tassi fossero rimasti quelli dell’anno scorso, o di due anni fa avevamo 14-15 miliardi in più da mettere sul fisco, ma non ci sono più e si farà più fatica".

"Sul debito non temo giudizio Ue ma quello dei mercati"

La sostenibilità del debito è prioritaria in questo momento ha chiosato il ministro in occasione di un convegno, sottolineando che "quello che mi spaventa non è tanto il giudizio della Commissione Ue: a me fa paura la valutazione dei mercati che comprano il debito pubblico e dico ai ministri che rispetto il loro operato ma tutte le mattine ho il problema di vendere il debito pubblico". 

"Il rialzo dei tassi ha frenato l'economia"

Poi l’attacco alla Bce e all’ennesimo rialzo dei tassi d’interesse deciso per fermare l’inflazione. L’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% "è di là da venire, ma che l’economia stia rallentando è un dato evidente", ha tuonato il ministro. "È evidente che la politica monetaria restrittiva aveva l’obiettivo di rallentare la crescita e devo dire che lo ha brillantemente raggiunto".

Nel frattempo l’Ocse ha rivisto al ribasso le stime di crescita del nostro Paese, sotto l’1% sia per quest’anno che per il prossimo, prevedendo un Pil del +0,8 percento sia per il 2023 (-0,4 per cento rispetto alle precedenti stime di giugno) sia per il 2024 (-0,2 per cento) dopo il +3,8% del 2022.

"L’accordo sul Patto di Stabilità si raggiungerà"

Giorgetti è tornato a parlare di Patto di Stabilità dichiarando di essere certo che "si raggiungerà un accordo, se non a ottobre a Natale". L’Italia continuerà a chiedere l'esclusione degli investimenti dal Patto di Stabilità e crescita perché per per un Paese "che ha almeno 80 miliardi, in continuo aumento, di superbonus da spesare sul debito nei prossimi 3-4 anni, e ha spese importantissime di investimento finanziate coi prestiti del Pnrr", "è matematicamente impossibile rispettare quella regola" di riduzione del debito.

Pnrr, Ue: "Presto esborso terza rata, Italia nei tempi"

Nel frattempo il Consiglio Ue ha dato il via libera alle modifiche apportate dall’Italia per la quarta rata del Pnrr. Il piano modificato dell’Italia "riguarda 10 misure, tra cui gli incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto Superbonus, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile", ricorda il Consiglio Ue.

Bruxelles fa sapere che "l'attuazione del Pnrr italiano è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi", ricordando che sinora il nostro Paese ha presentato "tre richieste di pagamento, che corrispondono a 151 tappe e obiettivi del piano e che comportano un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferito alle prime due richieste di pagamento presentate)". Presto arriverà anche l'esborso della terza rata.

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