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Venerdì, 26 Aprile 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Regina Cleopatra, più un (bel) dibattito femminista che una bella serie tv

Magnetica, affascinante, una grande seduttrice. Siamo abituati a ricordare Cleopatra così, come la donna che è riuscita a sedurre due degli uomini più potenti della storia, Giulio Cesare e Marco Antonio. Un'ammaliatrice, una stratega, una donna furba. Le sfaccettature della personalità dell'ultima regina d'Egitto, però, erano molte più di quelle legate alla sua capacità di far cadere gli uomini ai suoi piedi e la nuova serie Netflix, Regina Cleopatra, ci ha tenuto a ribadirlo, giustamente. In questa docu-serie di quattro episodi, prodotta da Jada Pinkett Smith, emerge Cleopatra in tutta la sua essenza di donna indipendente, amante passionale, madre premurosa, stratega politica, persona lungimirante ed estremamente sicura di sé al punto da paragonarsi più a una divinità che a un essere umano. Questa regina, dalla grandissima intelligenza e personalità, capace di mettere se stessa davanti a tutto e tutti e non avere paura di niente, né degli uomini più potenti dell'impero romano né della stessa morte, al di là delle polemiche per il colore della sua pelle, elemento che non intacca o determina il suo valore e il suo ricordo in alcun modo, si conferma una delle donne più potenti e un bellissimo simbolo di indipendenza femminile nella storia dell'umanità.

Assodato questo, a non convicere di questa docu-serie Netflix dedicata al ricordo di Cleopatra, è qualcos altro. Ciò che proprio non funziona non è tanto il lavoro fatto sulla caratterizzazione del suo personaggio che risulta funzionale al messaggio femminista che si vuole lanciare al pubblico, quanto la struttura stessa della serie a metà tra documentario e fiction dove nessuna delle due parti riesce a convincere fino in fondo. 

Regina Cleopatra, quindi, non è né carne né pesce, né una serie vera e popria né un documentario e risulta più un mezzo per lanciare un bel messaggio sull'empowerment femminile che una bella serie tv avvincente e ben strutturata. Così, questa attesissima serie Netflix, fa fatica a emozionare e tenere incollati allo schermo e la si vive più con la testa che con il cuore. Manca, infatti, nel racconto, dinamismo, ritmo, emozione, un appiglio per costruire un legame emotivo con il pubblico al di là dello schermo. Da questa storia, infatti, si resta a fine visione, totalmente distaccati.

Rispetto ai grandi lavori fatti da Netflix nel settore documentaristico, che sta prendendo sempre più piede nella serialità contemporanea, Regina Cleopatra risulta uno dei peggiori documentari realizzati finora e un prodotto più "strategico" che emozionante.

Forse, in questo caso, si è pensato più a lanciare un bel messaggio sociale che a costruire una bella serie che fosse piacevole da guardare ed emozionante da seguire. Peccato. 

Voto: 6-

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