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Venerdì, 26 Aprile 2024

Slot machines e sale giochi: chi guadagna dalla nuova "droga"

L'inviata de Le Iene Nadia Toffa è andata a scoprire come funzionano, quanto costano allo Stato e quanto invece ci guadagna la criminalità organizzata

Nadia Toffa de "Le Iene" racconta il mondo del gioco d'azzardo e di come ormai sempre più italiani siano diventati schivi delle slot machines. Nonostante la crisi, cresce infatti il numero di giocatori (si parla di circa 15 milioni di persone).

A Milano, dove ad esempio in un chilometro e mezzo di strada Nadia Toffa ha contato sette sale giochi, un giocatore arriva a spendere in media circa 1450 euro al mese. "Le persone si giocano i soldi dell’affitto e della pensione: è come una droga. Nel 2009 sono state legalizzate”, spiega Toffa. Una banconota da cinquanta euro viene "consumata" nel giro di pochi minuti, l'atmosfera delle sale giochi mira a tenere il giocatore il più possibile all'interno e vicino alle macchinette, con musica e luci al neon sempre accese che finiscono per annullare lo scorrere del tempo. 

Da questo business, lo Stato ci guadagna 8 miliardi di euro (con una tassazione ribassata all'8 per cento rispetto all'iniziale 25 per cento) ma spende circa 6 miliardi di euro per i programmi di recupero dalla dipendenza dal gioco.

Chi ci guadagna ancora di più è però la criminalità organizzata. Le slot machines ormai portano introiti più alti della droga e ci sono molti meno rischi, spiega un ex 'ndraghetista a Nadia Toffa. Le Iene hanno svelato anche come funzionano le sale da gioco clandestine, spesso all'interno di appartamenti privati, con macchinette non collegate al Monopolio di Stato.

"Le sale slot machine creano solo solitudine, dipendenza e sofferenza", conclude Nadia Toffa. 

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