Addio a Boncompagni, le lacrime di Renzo Arbore: "Adesso non ci divertiamo più"
L'artista si è recato nella casa dell'amico scomparso per fare visita ai suoi familiari poco dopo aver aver avuto la triste notizia: "Ci siamo sempre intesi, non abbiamo mai litigato, ci siamo divertiti moltissimo e adesso non ci divertiamo più" ha detto commosso
"La nostra amicizia è nata quando avevamo all'incirca 25 anni. Un'amicizia non conclusa ora che eravamo più vicini agli Ottanta che ai Settanta, come diceva sempre lui con il suo straordinario spirito toscano": è un Renzo Arbore commosso quello che affida ai giornalisti di Rai News il ricordo di Gianni Boncompagni, scomparso ieri all'età di 84 anni.
"Per me è stata un'amicizia provvidenziale, spero lo sia stato anche per lui. Ci conoscemmo ai tempi di quando frequentavamo il corso di maestro programmatore, eravamo compagni di banco. Aveva una visione moderna della vita, un senso d'umorismo all'avanguardia. Una visione che lo ha portato a rivoluzionare la radio e la tv. Spero di essergli stato utile con il mio atteggiamento più riflessivo e romantico, ma altrettanto teso a rivoluzionare la radio e la tv".
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Arbore nel pomeriggio di ieri si è recato nella sua casa dell'amico scomparso per fare visita ai suoi familiari e con la voce rotta dalla commozione, ha rilasciato un'ulteriore dichiarazione tesa a sottolineare il legame fortissimo con il grande autore, regista e paroliere italiano.
"Gianni per me è stato molto importante. Ci conoscevamo da 55 anni, abbiamo fatto prima la radio, poi la televisione e abbiamo continuato sempre a frequentarci e scambiarci opinioni. Lui mi insegnava tante cose e io gli insegnavo quello che sapevo - ha aggiunto - Ci siamo sempre intesi, non abbiamo mai litigato, ci siamo divertiti moltissimo e adesso non ci divertiamo più".
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ARBORE E BONCOMPAGNI, I PROGRAMMI TV RIVOLUZIONARI. La collaborazione tra i due fu determinante per il successo di 'Bandiera Gialla' e 'Alto gradimento', programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come che crearono un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull'improvvisazione e l'imprevedibilità.
