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Sabato, 27 Aprile 2024
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Che Tempo Che Fa, Anthony Hopkins: “Volete il successo? Impegnatevi ma soprattutto divertitevi perché tutto passa”

Il grande ospite internazionale dell’ultima puntata del talk show guidato da Fabio Fazio si racconta in una lunga intervista

Inizia con un’ovazione l’ultima puntata della stagione, ma anche l’ultima in casa Rai, di Che Tempo Che Fa. Il pubblico in piedi saluta Fabio Fazio con un calorosissimo applauso e lui si schermisce: “Se iniziamo così diventa difficile”, per poi dare il via a una puntata densa di ospiti importanti.

Il nome più importante di tutti è sicuramente quello di Anthony Hopkins, che Fabio Fazio presenta come quello che è: “uno degli attori più importanti del mondo”, che si presenta sulle note di una musica composta da lui e con un caloroso:“Buonasera Italia!”

Racconta infatti Hopkins che il suo sogno da ragazzino era diventare musicista, e poi è finito a fare l’attore. Come? Lo racconta così: “La sorella di Richard Burton era cliente di mio padre panettiere, andai a casa sua per chiedergli l’autografo, avevo 14 anni. Arrivai vidi fuori la sua Jaguar, entrai e lo trovai a farsi la barba con un rasoio elettrico che io non avevo mai visto. Volevo fare l’attore anch’io. Venti o trent’anni dopo abbiamo recitato insieme a New York”.

Anthony Hopkins è molto legato all’Italia, una cosa che emerge anche dai suoi social, dove ci sono video in cui canta Volare o Mambo Italiano e si gode le vacanze in Toscana, dov’era  anche quando è stato annunciato il suo secondo Oscar per The Father. “Quell’Oscar non me lo aspettavo proprio”, racconta l’attore. “Ero in Galles erano le 4 del mattino chiamò il mio manger e disse: ‘hai vinto l’Oscar!’Io ero sconvolto e per festeggiare sono venuto in Toscana”.

L’attore gallese ha appena finito di girare a Roma una serie in cui interpreta l’Imperatore Vespasiano. Ma dopo tanti anni gli piace ancora fare l’attore? Chiede Fazio, e l’ospite risponde: “Mi piace tantissimo, è sempre meglio di qualsiasi altro lavoro”.

Ma come si prepara ai suoi film? “Avevo 29 anni e il mio primo film, Il Leone d’Inverno, era insieme a  grandi star. Con Katherine Hepburn abbiamo provato per la prima volta la scena, e lei mi diede un consiglio che poi ho sempre tenuto in considerazione:’non recitare, dì le battute e basta!’”. Racconta Hopkins, che poi va più in profondità sull’argomento. “Per me il segreto è: devi conoscere il testo assolutamente bene, se non lo conosci non funziona nulla. L’unico consiglio che mi sento di dare ai giovani attori è studiare e analizzare il copione e poi fatene quel che volete, a quel punto sarà vero. Devi sapere sempre che cosa stai facendo quando reciti, solo in quel modo riesci ad avere forza, e sul palcoscenico devi essere forte”.

Dicono che lui legga il copione anche 200 volte, ma è addirittura una stima al ribasso:“In realtà anche di più, mi è capitato di leggere un copione anche 500 volte". Dice l'attore. "E’ il modo per farti entrare dentro il tuo ruolo, farlo diventare parte di te. Uno dei più grandi attori al mondo era Marlon Brando, lui poteva anche solo farfugliare perché era lui, ma in realtà era un grandissimo professionista e come tutti i grandi era passato per il teatro, che ti dà le fondamenta di questo mestiere”.

Fabio Fazio ammette: “Sono davvero emozionatissimo di essere qui con Anthony Hopkins, è la storia del cinema ma è un grandissimo artista”. Per capire quanto sia vera questa frese basta pensare ai 55 anni di carriera dell’attore in cui, oltre a due Oscar, ha vinto un’infinità di premi, interpretando ruoli indimenticabili a cui viene dedicato un video con una carrellata dei più famosi e amati.

E l'attore ci tiene a raccontare qualcosa legato al suo percorso, non solo professionale, ma esistenziale: “Vi racconto questa cosa, soprattutto se siete giovani, siete insicuri di voi stessi, se vi sentite inferiori. Quando ero ragazzino ero una disperazione a scuola, non ero per niente brillante, però mi sono reso conto che se usi i tuoi dubbi e le tue insicurezze queste possono diventare un dono, perché i tuoi dubbi ti spingono a volerli superare. La mia pagella diceva che ero ben al di sotto della sufficienza, mio padre era molto preoccupato e io mi ricordi quando dissi ai miei genitori, rendendomi conto della mia inadeguatezza: “Un giorno vi farò vedere!” Ed è stato quel momento in cui è scattato ciò che mi permette di essere qui oggi. Non c’è altra spiegazione per la vita che ho avuto. E ho incontrato anche altra gente che lo ha fatto, come Mike Tyson, che ha avuto anche lui un’infanzia disgraziata. La vita non è semplice ma sono convinto che mi sia capitato tutto questo nella vita perché qualcun altro scrive il nostro copione, Dio o chiamatelo come volete. Forse sono iper-umile, ma sono convinto di questo”.

Anthony Hopkins è così legato al suo percorso che tiene una sua foto da bambino come salvaschermo e racconta questo aneddoto. “Mi ricordo quando è stata scattata questa immagine, da un fotografo. Io non avevo mai visto una macchina fotografica, il fotografo e mia madre insistevano a dirmi di sorridere e io pensavo fossero matti. Alla fine il fotografo dovette mettere una marionetta sulla testa di mia madre per farmi ridere. E quando mi guardo sul telefonino mi dico: ‘beh, non abbiamo fatto male no’?!”.

Non si può non parlare del personaggio da brividi che gli ha conquistato il primo Oscar: Hannibal Lecter. Chiede Fazio, scherzando: “Quando invita un amico a cena viene tranquillo?” “No chiamano la polizia” scherza Hopkins.

Ma  esiste un ruolo che Anthony Hopkins ancora non ha fatto e che vorrebbe interpretare? “No, ho praticamente interpretato qualsiasi cosa. Forse Prospero de La Tempesta e ho l’età giusta per Re Lear, comunque la cosa importante è: più difficoltà mi pone un ruolo meglio è, perché mi dà più stimoli e sono più interessato a farlo.”

Pur essendo noto soprattutto per i suoi ruoli drammatici, l’attore è anche un amante della comicità, e infatti conferma: “Io sono un grande fan della comicità inglese e alcuni comici inglesi non rendono abbastanza in americano. Però molti dei comici che conosco sono depressi, ansiosi, pensate a Robin Williams. Credo che far ridere sia un mestiere difficilissimo”.

Ma, a proposito di cose che mettono allegria, Fazio continua a pescare video dai social di Hopkins in cui balla, si diverte e si gode la leggerezza di momenti spensierati.

Si chiude con una domanda fondamentale: Che cosa è il successo? Le piace? “Sì, mi piace. Forse sono troppo vecchio per fare party e spassarmela, ho già fatto tutta questa roba. Però a volte il successo è una cosa pericolosa: o ti fa impazzire o, se riesci a rimanere umile e moderato, può essere una bella cosa nella vita. Dico a tutti quelli che vogliono avere successo: lavorate, divertitevi e rendetevi conto che nulla dura, perché un giorno tutto finirà, quindi divertitevi oggi perché la vita è preziosa: non sprecatela!”

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