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Martedì, 30 Aprile 2024
Il caso / Iran

Attacco hacker lascia a secco le pompe di benzina: "Colpa di Israele"

un gruppo di hacker che Teheran accusa di avere legami con Israele ha rivendicato un attacco informatico che ha interrotto la vendita di carburante buona parte dei distributori di benzina in Iran

Niente più benzina nelle stazioni di rifornimento iraniane: un gruppo di hacker che Teheran accusa di avere legami con Israele ha rivendicato un attacco informatico che ha interrotto la vendita di carburante buona parte dei distributori di benzina in Iran. I media iraniani usano apertamente la parola "sabotaggio" additando il gruppo hacker "Gonjeshke Darande" (passero predatore) di aver "paralizzato le stazioni di servizio in tutto il Paese.

"Questo attacco informatico è la risposta all'aggressione dell'Iran e dei suoi alleati nella regione (mediorientale)", si legge nelle rivendicazioni in farsi e in inglese del gruppo di pirati informatici che aveva rivendicato un cyber attacco alle principali aziende siderurgiche iraniane.

Il ministero del Petrolio intanto ha escluso che ci saranno rincari sulla benzina e ha invitato la popolazione a non recarsi alle stazioni di servizio: l'Iran, uno dei principali produttori di petrolio, gode di prezzi della benzina tra i più bassi al mondo, ma gli automobilisti devono utilizzare carte speciali per acquistare a tariffa agevolata.

Se confermata si tratta di una nuova puntata della guerra ibrida tra Iran e Israele. Gerusalemme ha accusato i servizi di intelligence della repubblica degli ayatollah e degli Hezbollah libanesi di aver lanciato alla fine di novembre un attacco informatico in solidarietà nei confronti di Hamas.

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