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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Kiev prende di mira il petrolio russo: raffinerie in fiamme nei giorni del voto su Putin

Le immagini diffuse sui social: "Al mattino, i droni hanno attaccato contemporaneamente due raffinerie di petrolio". Almeno due vittime nella regione russa di Belgorod dopo un bombardamento ucraino mentre prosegue l'offensiva dei ribelli sostenuti da Kiev

Incendi sono scoppiati in alcune raffinerie di petrolio in Russia, dove due impianti sono finiti nel mirino di attacchi con droni.

Video diffusi sul web mostrano un grande incendio in quella che sembra essere un'unità della raffineria Syzran nella regione di Samara. Danni anche nell'impianto di Novokuibyshevsk. Secondo i media russi sarebbe opera di droni ucraini: la regione di Samara è più vicina al Kazakistan che all'Ucraina.

L'Ucraina porta la guerra in Russia

Le incursioni ucraine arrivano mentre i cittadini della Federazione russa sono chiamati al voto per le elezioni presidenziali: una sorta di referendum su Putin in predicato di essere rieletto alla guida del Cremlino per altri sette anni. Intanto continua l'incursione dei ribelli russi sostenuti da Kiev che avrebbe perso il controllo di un paio di villaggi al confine con l'Ucraina nelle regioni di Belgorod e Kursk.

Le agenzia di stampa russe riportano di morti e feriti in seguito al bombardamento di Belgorod da parte delle forze armate ucraine.

attacco ucraino a Belgorod

Ma sono soprattutto gli attacchi dei droni a causare gravi danni alle infrastrutture di Mosca: le raffinerie vengono prese di mira da oltre una settimana causando un crollo della produzione di diversi punti percentuali. Come si vede dai video diffusi dai media russi i droni vengono indirizzati verso le ciminiere delle raffinerie per massimizzare i danni agli impianti che potrebbero restare off line a lungo.

Intanto arriva la presa di distanza del ministro della difesa Guido Crosetto dopo il vertice di Weimar tra Germania, Polonia e Francia che hanno annunciato "una coalizione per fornire all'Ucraina armi a lungo raggio".

Crosetto: "Truppe italiane mai in Ucraina"

"L'Occidente dovrebbe evitare dichiarazioni a effetto, come quella di mandare la Nato in Ucraina cercando di fare più bella figura. O evitare di dividersi in incontri a due o tre quando in Europa siamo in 27" spiega Crosetto in un'intervista a Repubblica. "Continuare in un momento così difficile a suddividere le coalizioni che hanno aiutato l'Ucraina in tanti pezzetti mi pare poco pratico". E sottolinea: "Il problema è fare le cose giuste tutti insieme. Noi facciamo tante riunioni al mese al livello Ue e Nato, non riesco davvero a capire queste fughe in avanti". Quanto ai timori di una escalation afferma: "Siamo tutti preoccupati e molti sono spaventati" e aggiunge: "Proprio per questo il nostro interesse è quello di ristabilire un ordine mondiale in cui il diritto internazionale viene rispettato e nessuno debba temere di essere attaccato e invaso brutalmente. In ogni caso posso assicurare che truppe italiane non andranno mai in Ucraina".

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