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Venerdì, 26 Aprile 2024
La strage di Nashville / Stati Uniti d'America

Entra a scuola e fa una strage, 7 morti (3 bambini): cosa sappiamo su Audrey Hale

L'ennesima strage. Biden a metà marzo ha firmato un ordine esecutivo per cercare di limitare l'uso di armi d'assalto. Ma è come provare a fermare il vento con le mani negli Stati Uniti delle armi facili, come dimostra quanto avvenuto ieri in un quartiere benestante a Nashville, in Tennessee

Ancora una strage con armi da fuoco negli Stati Uniti: 6 persone uccise, 7 contando anche la killer freddata dalla polizia. Una giovane di 28 anni, Audrey Elizabeth Hale, che secondo la polizia si identificava come transgender, ieri è entrata in una scuola cristiana, la Covenant School, in un ricco quartiere di Nashville, la capitale dello stato del Tennessee, e ha sparato con armi d'assalto a tre bambini e tre membri del personale, uccidendoli, prima di essere colpita e uccisa dagli agenti. Aveva un fucile d'assalto, una pistola semiautomatica e una rivoltella, due di queste comprate legalmente, ed è entrata nell'edificio attraverso una porta laterale. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, c'è stato uno scontro a fuoco.

La strage di Nashville è l'ultima di un elenco infinito

La polizia è arrivata quasi subito sul posto e due poliziotti hanno affrontato al primo piano la giovane, che è rimasta uccisa. In tredici minuti da quando era partito l'allarme è finito tutto. Le sei vittime colpite a morte da Audrey Elizabeth Hale alla Covenant School sono state identificate come Evelyn Dieckhaus, 9 anni; Hallie Scruggs, 9 anni; e William Kinney, 9 anni; Cynthia Peak, 61 anni; Katherine Koonce, 60 anni; e Mike Hill, 61 anni.

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Chi è Audrey Hale

Al nome del killer si è arrivati presto, partendo dalla targa di un veicolo parcheggiato vicino alla scuola. C'era confusione sull'identità di genere dell'aggressore subito dopo l'attacco. La polizia ha identificato l'assassino come Audrey Hale. I funzionari hanno usato il pronome "lei" per riferirsi al tiratore, ma, secondo un post sui social media e un profilo LinkedIn, il killer sembrava identificarsi come maschio negli ultimi mesi.

Audrey in ogni caso era una ex alunna della scuola, ma non è chiaro per quanti anni l'avesse frequentata. In una perquisizione a casa sua hanno trovato mappe della scuola con dettagli sui punti di ingresso e le videocamere, disegni e una sorta di manifesto da cui potrebbe scaturire il movente: "Un atto premeditato", secondo la polizia. Ha agito da solo, non aveva precedenti penali né problemi mentali noti. "Odiava" aver frequentato una scuola cristiana, ma non ci sono certezze sul movente del massacro di ieri.

Audrey Hale si era laureata al Nossi College of Art & Design di Nashville l'anno scorso e, in base al suo profilo Linkedin, lavorava come grafico freelance. La polizia ha definito Hale la "donna che ha sparato", poi in una conferenza stampa serale ha aggiunto che Hale era transgender. Alla richiesta di chiarimenti, un portavoce ha detto che Hale ha usato "pronomi maschili" su un profilo di social media.

Quando accaduto a Nashville "è un incubo. Dobbiamo fare di più contro la violenza di armi da fuoco, per proteggere le scuole affinché non diventino prigioni", ha sottolineato il presidente Joe Biden. "Le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri dove imparare e insegnare", aveva affermato in precedenza la portavoce della Casa Bianca Jean-Pierre. "Quando è troppo è troppo, il Congresso deve agire contro la violenza delle armi da fuoco. Quanti bimbi devono ancora morire prima di agire?". Difficilmente ci sarà una svolta, anche stavolta.

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Armi facili negli Usa: come stanno le cose

Cosa è stato fatto di concreto negli ultimi anni per provare quantomeno a frenare le stragi quotidiane. Joe Biden a metà marzo ha firmato un ordine esecutivo per cercare di limitare l'uso di armi d'assalto. Ma è come provare a fermare il vento con le mani negli Stati Uniti delle armi facili. 

Nei piani dell'amministrazione il recente ordine esecutivo assicurerà "che un numero minore di armi vengano vendute senza controlli sugli acquirenti, e quindi meno armi finiscano in mano di pregiudicati o persone con precedenti di violenze domestiche", ma non è stato, nei fati, possibile quantificare quanti controlli in più potranno essere realizzati rispetto agli oltre 31 milioni del 2022. L'obiettivo è fare più verifiche prevenitve su chi acquista armi da fuoco. Niente armi a criminale violento, a molestatori o stalker conclamati. L'ordine esecutivo punta anche ad aumentare l'uso effettivo delle leggi delle "red flags", cioè le notifiche di allarme che dovrebbero quindi avvisare i venditori su acquirenti a rischio, rafforzare le misure per chiamare l'industria che produce armi a rispondere delle sue responsabilità e accelerare gli sforzi delle forze dell'ordine per identificare e catturare i responsabili di sparatorie. Biden ha anche chiesto alla Federal Trade Commission di diffondere un rapporto pubblico su come l'industria delle armi pubblicizza i suoi prodotti, anche ai minori.

Dopo alcune stragi a gennaio, alcuni senatori democratici avevano presentato in Senato dei disegni di legge per il divieto delle armi d'assalto e per l'innalzamento a 21 anni del limite per l'acquisto di armi. Misure che Joe Biden ha lodato: "Chiedo al Congresso di agire rapidamente e far arrivare sulla mia scrivania il divieto delle armi d'assalto", affermava Biden. Ma il percorso di proposte di legge di quel tipo è storicamente molto accidentato negli States. Non passano, trovano la strada sbarrata. Più di 4 statunitensi su 10 vivono in una famiglia che possiede almeno un'arma da fuoco. E ci sono circa 393,3 milioni di armi per 330 milioni di abitanti.

In passato il New York Times aveva pubblicato un'inchiesta secondo cui gli statunitensi dopo il massacro della Sandy Hook Elementary School, in cui morirono 27 persone, per lo più bambini tra i 6 e i 7 anni, acquistarono, in solo mese, circa 2 milioni di pistole. In pratica, quando si verifica un attacco, le vendite di armi da fuoco aumentano repentinamente. Ma le vendite di pistole e fucili sono cresciute anche all'inizio della pandemia, nella prima fase di restrizioni.

Le stragi con armi da fuoco non si fermeranno

Da "sempre" tutti i tentativi di modificare le leggi sul libero possesso delle armi sono stati stoppati sul nascere, anche, se non soprattutto, grazie al potere della lobby armiera nell'attività legislativa e per l'intransigenza della destra repubblicana. La scorsa estate il presidente Biden ha firmato una legge sulle armi, considerata la più significativa negli ultimi 30 anni. Prevede controlli più serrati per gli acquirenti di età inferiore ai 21 anni, 11 miliardi di dollari di finanziamenti per la salute mentale e 2 miliardi di dollari per i programmi di sicurezza scolastica. Corposi i finanziamenti per gli Stati che si impegnano a ridurre la possibilità che le armi finiscano nelle mani di individui considerati un pericolo per se stessi o per gli altri e si è anche posto fine alla cosiddetta "scappatoia del fidanzato", bloccando la vendita di pistole a quanti sono accusati di violenze domestiche anche contro i partner non sposati. Tuttavia, il provvedimento non interviene sulla vendita di fucili di assalto né su quella dei caricatori ad alta capacità. Con le norme attuali la killer di Nashville aveva legalmente in casa un piccolo arsenale.

Cosa c'entra il secondo emendamento della costituzione

Il secondo emendamento della costituzione degli Stati Uniti d'America protegge il diritto di detenere e portare armi: "Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero, una ben organizzata Milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare Armi, non potrà essere violato", recita il testo. Gavin Newsom, democratico molto stimato, oltre che governatore della California, lo definisce ormai "un patto suicida". Newsom ha chiarito di non avere "alcuna opposizione ideologica" contro le persone che "responsabilmente" possiedono armi, se vengono fatti controlli sui precedenti penali e se viene fornita formazione su come usarle. 

Qualche controllo in più sugli acquirenti: è il massimo a cui si può realisticamente puntare nell'America del 2023. Il sistema politico statunitense finora si è rifiutato di fare progressi sulle richieste di controlli universali sui precedenti penali per la vendita di armi, sul divieto di vendita di armi d'assalto e caricatori ad alta capacità e anche sull'abrogazione dell'immunità per i produttori di armi. L'ultimo ordine esecutivo di Biden avrà, di fatto, una portata molto modesta. Il presidente continuerà a chiedere al congresso di agire: ma a bloccare finora i tentativi del presidente però sono i repubblicani, che hanno la maggioranza alla camera dei rappresentanti. E non cambierà nulla a breve. D'altronde, il presidente non è riuscito a far approvare questa norma neanche nei primi due anni di mandato, quando i democratici avevano il controllo di entrambe le camere del congresso.

In molti si attendono che il tema del bando alle armi d'assalto avrà però un ruolo centrale nella campagna per la rielezione di Biden: cercherà così di ottenere il sostegno degli elettori (tra cui tanti giovani) che ritengono che il governo dovrebbe fare molto di più per limitare la violenza armata.

Quasi 10mila morti da inizio anno per armi da fuoco

9867 persone sono morte per ferite da arma da fuoco negli Usa da inizio 2023 (complessivamente, per tutte le cause, suicidi inclusi). 400 erano minorenni. 130 circa da gennaio i mass shooting, episodi in cui un singolo assalitore causa numerose vittime: sono le stragi quotidiane di cui vi diamo puntualmente notizia.

Ieri è successo a Nashville, domani chissà. Non è mai questione di "se"negli Stati Uniti delle armi facili, ma di "quando".

Cos'è l'originalismo che permette ai repubblicani di difendere il diritto sul possesso di armi

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