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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cosa c'è di concreto / Cina

La Cina darà armi alla Russia? Perché l'Occidente teme un'escalation

Le voci su un possibile invio di droni e artiglieria si fanno sempre più insistenti. Biden ha messo in chiaro che gli Stati Uniti "risponderebbero" anche se per ora "non ci sono prove" che Pechino possa schierarsi apertamente con Mosca

Pechino si appresta ad abbandonare la propria neutralità (vera o presunta) per iniziare a fornire armi alla Russia? La notizia in queste ore rimbalza su molti autorevoli giornali internazionali. È il Wall Street Journal, in particolare, a riportare un'indiscrezione secondo cui "funzionari statunitensi sostengono che la Cina sta prendendo in considerazione la consegna di artiglieria e droni alle forze russe che potrebbero prolungare la guerra". E tutto ciò, si legge, nonostante Pechino abbia "chiesto colloqui di pace per porre fine ai combattimenti nel primo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina".

I funzionari, scrive il quotidiano, "hanno detto che non sono ancora state effettuate consegne di armi. Ma, se la Cina dovesse andare avanti e fornire aiuti letali alla Russia, le tensioni risultanti potrebbero avere conseguenze sulle relazioni dell'Occidente con Pechino per anni e potenzialmente avere profonde conseguenze sul campo di battaglia in Ucraina, in un momento in cui entrambe le parti si stanno preparando per un'offensiva di primavera". L'amministrazione Biden starebbe inoltre considerando se diffondere le informazioni di intelligence che lo proverebbero, scrive ancora il Wall Street Journal citando ancora fonti Usa. 

Nelle scorse ore era stato il Der Spiegel a scrivere che Pechino e Mosca sarebbero in trattativa per l'acquisto di 100 droni d'attacco, che potrebbero essere consegnati già ad aprile. L'esercito russo sarebbe infatti impegnato in negoziati con il produttore cinese di droni Xi'an Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione in massa di droni kamikaze per la Russia. Secondo Der Spiegel, Bingo avrebbe accettato di produrre e testare 100 prototipi di droni ZT-180 prima di consegnarli al ministero della Difesa russo entro aprile 2023. Gli esperti militari ritengono che lo ZT-180 sia in grado di trasportare una testata da 35 a 50 chilogrammi.

Ancora prima il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, aveva affermato in un'intervista alla Cbs che Pechino potrebbe fornire "supporto letale" a Mosca. Questa escalation avrebbe "gravi conseguenze" per la Cina, aveva avvertito il segretario di Stato. Parole a cui aveva risposto l'alto diplomatico cinese Wang Yi ha mettendo in chiaro che la Cina non accetterà imposizioni o coercizioni alle proprie relazioni con la Russia.

Biden: Usa "pronti a reagire", ma non ci sono prove

Interrogato sul punto, il presidente americano Joe Biden ha detto di non prevedere "una grande iniziativa da parte della Cina per fornire armi alla Russia". Certo, ha messo in chiaro in un'intervista alla Abc, in tal caso gli Stati Uniti "risponderebbero". Se Pechino fornisse armi alle forze di Vladimir Putin, ha avvertito Biden, "supererebbe un limite che altri hanno superato. In risposta abbiamo imposto sanzioni durissime". 

Sulla posizione neutrale di Pechino finora secondo Biden, "non ci sono prove" che la Cina possa schierarsi apertamente a fianco di Mosca. Il presidente Usa ha però sostanzialmente bocciato il piano in 12 punti presentato nelle scorse ore da Pechino per mettere fine al conflitto suggerendo che la sua attuazione avvantaggerebbe solo la Russia.

"Se Putin lo applaude come potrebbe ritenersi buono?", ha commentato Biden in un'intervista con Abc News. "Non ho visto nulla nel piano che indichi che ci sia qualcosa che sarebbe vantaggioso per chiunque non sia la Russia".

Von der Leyen: "La Cina non ha mai condannato l'invasione"

Solo poche ore prima, proprio a proposito del piano cinese, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen aveva detto chiaramente di non credere agli sforzi annunciati dalla Cina per arrivare a una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina. Innanzitutto, aveva spiegato von der Leyen, "la Cina non ha molta credibilità in quanto non è mai stata capace di condannare l'invasione illegale dell'Ucraina". Nel suo intervento a Tallinn in occasione della festa dell'indipendenza estone, la numero uno della Commissione aveva poi ricordato che "solo qualche giorno prima dell'invasione è stato firmato un accordo tra i presidenti Xi e Putin su un partenariato senza limiti".

Un altro elemento che, secondo la presidente dell'esecutivo Ue, è in contraddizione col ruolo di mediatore assunto recentemente da Pechino. E l'altro ieri del resto al stessa Cina si è astenuta dal votare la risoluzione con cui l'Onu ha sottolineato "la necessità di raggiungere al più presto possibile una pace giusta, duratura e complessiva" alla guerra in Ucraina chiedendo però alla Russia "il ritiro immediato, completo e incondizionato di tutte le forze sul campo". Dallo scoppio della guerra, Pechino ha di fatto mantenuto una posizione costantemente ondivaga e ambigua e non ha mai condannato la Russia per le atrocità commesse sul campo di battaglia (ne abbiamo parlato diffusamente qui). 

Il nuovo pacchetto di sanzioni dell'Ue

Intanto l'Ue ha raggiunto un accordo sul decimo pacchetto di sanzioni Ue nei confronti della Russia. Ad annunciarlo è la presidenza svedese dell'Ue. Il pacchetto "include ad esempio: restrizioni all'esportazione più severe per quanto riguarda il duplice uso e la tecnologia; misure restrittive mirate contro individui ed entità che sostengono la guerra, diffondono propaganda o consegnano droni usati dalla Russia durante la guerra" oltre a "misure contro la disinformazione russa". "L'Unione Europea ha adottato il decimo pacchetto di sanzioni" ha confermato l'Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, precisando che le misure colpiscono altre "121 personalità ed entità" e prevedono "significative restrizioni all'importazione/esportazione e il bando a pubblicazioni della propaganda russa". "Rimaniamo uniti nella nostra determinazione a schiacciare la macchina da guerra russa", scrive Borrell su Twitter.

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