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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'allarme / Iran

Ricomincia la corsa al nucleare dell'Iran: l'allarme dalle Nazioni unite

Trovate tracce di uranio arricchito in zone dove non dovrebbe esserci attività. Sempre più debole l'accordo sulla denuclearizzazione in cambio dell'allentamento delle sanzioni sul petrolio

Un accordo firmato nel 2015 impegnava il Paese a bloccare la propria corsa al nucleare in cambio di un allentamento delle sanzioni. Un accordo che sembra essere troppo lontano nel tempo e per questo non più attuato. Preoccupa la situazione in Iran dove sono state trovate tracce di uranio arricchito in zone dove questo materiale non dovrebbe esserci. Un chiaro sintomo che il paese potrebbe aver ricominciato una corsa al nucleare che sembrava sospesa. L'allarme è stato lanciato da Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell'Iaea (International Atomic Energy Agency), l'organismo che si occupa della vigilanza nucleare per le Nazioni unite.

Grossi, nel corso di un'audizione al Parlamento europeo, ha spiegato che sono state rivelate tracce di uranio in luoghi dove non era mai stata svolta alcuna attività. Di questo l'agenzia ha chiesto conto al governo di Teheran che però al momento non ha fornito alcuna giustificazione e le informazioni richieste dall'agenzia. "Siamo estremamente preoccupati per questo - ha detto -. La situazione non sembra molto buona. L'Iran, per il momento, non ha fornito il tipo di informazioni di cui avevamo bisogno" ha sottolineato Grossi. Si tratta di una situazione che viaggia sul filo del rasoio da anni. Dopo l'accordo multilaterale del 2015, il primo strappo è avvenuto a opera degli Stati Uniti con il governo Trump provocando le prime fibrillazioni anche in Iran.

Un ulteriore blocco è stato decretato a marzo. Da una parte le richieste russe per la guerra in Ucraina e dall'altro anche uno strappo da parte proprio dell'Iran che ha posto la questione della Guardia rivoluzionaria islamica inserita sempre da Trump nella lista delle organizzazioni terroristiche. Una serie di motivi ostativi che stanno facendo defilare a uno a uno tutti i protagonisti di quello storico accordo e che potrebbe dare il via a una nuova fase di corsa al nucleare delle più grandi potenze del settore.

Un'opera di mediazione verrà proposta dall'Unione europea con protagonista il diplomatico Enrique Mora che sta provando a sbloccare la situazione colloquiando sia con Stati Uniti che Iran. La leva che la diplomazia proverà a utilizzare è quella dell'allentamento delle sanzioni sul petrolio iraniano. L'aumento dell'inflazione e la crisi delle esportazioni russe potrebbero convincere il governo di Teheran a fare un passo indietro anche se lo scenario globale al momento impone all'Iran una valutazione. Percorrere la strada dell'accordo facendo valere una buona posizione commerciale oppure riprendere il proprio percorso sul nucleare e far valer il proprio peso sullo scacchiere geopolotico in vista di uno scontro armato, anche solo paventato, tra blocchi e sfere di influenza.

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