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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo scenario / Ucraina

Cosa cambia per l'Ucraina se gli Usa la "abbandonano"

Il Senato degli Stati Uniti ha bocciato un pacchetto di aiuti da 60 miliardi di cui Kiev ha disperatamente bisogno per portare avanti lo sforzo bellico contro la Russia di Vladimir Putin

Il Senato degli Stati Uniti ha bocciato un pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari all'Ucraina, una pessima notizia per il governo di Volodymyr Zelensky, che ha un disperato bisogno di risorse per continuare a portare avanti la guerra contro la Russia di Vladimir Putin. Il voto contrario, dovuto all'opposizione dei Repubblicani che controllano la Camera Alta, arriva proprio dopo che l'Unione europea si è impegnata a stanziare 50 miliardi di euro per le necessità economiche del Paese nei prossimi quattro anni, una cifra che comunque non è sufficiente a soddisfare i bisogni di Kiev.

L'Ucraina dipende in larga misura dall'assistenza economica dell'Occidente e ha ricevuto oltre 73,6 miliardi di dollari in aiuti dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022, secondo i dati del ministero delle Finanze. Il Paese spende quasi tutte le entrate nazionali per il settore della difesa e l'esercito, e si tratta di spese ingenti: un singolo giorno di combattimenti costa circa 136 milioni di dollari, ha dichiarato il ministro delle Finanze Serhiy Marchenko. Le spese generali del settore del bilancio sono finora state ampiamente coperte dagli aiuti esteri e anche quest'anno il governo avrà bisogno del sostegno finanziario dei suoi alleati per pagare, tra le altre cose, gli assegni sociali, gli stipendi dei lavoratori pubblici e le pensioni di milioni di ucraini. Un crollo degli aiuti si ripercuoterebbe sull'intera economia, rendendo necessari tagli al bilancio e portando a un aumento dell'inflazione.

Il governo già prevede un deficit di bilancio di circa 43 miliardi di dollari nel 2024 e ha bisogno di coprirlo con prestiti interni e aiuti finanziari. L'economia nazionale è stata devastata dalla guerra e nel 2022 si è ridotta di circa un terzo a causa della fuga di milioni di persone, dei bombardamenti sulle città e sulle infrastrutture, dell'interruzione delle esportazioni e della distruzione delle catene logistiche e di approvvigionamento. Poi le imprese si sono adattate e l'economia ha registrato una crescita di circa il 5% lo scorso anno e se ne prevede una del 4,6% quest'anno. Ma questo non basta certo a finanziare la macchina pubblica e la guerra.

La cooperazione dell'Ucraina con il Fondo Monetario Internazionale è importante per la sua stabilità macroeconomica e finanziaria. Nel 2023 l'Fmi ha approvato un nuovo programma di prestiti di 48 mesi per un valore di circa 15,6 miliardi di dollari. Di questi 4,5 li ha ricevuti lo scorso anno, e altri 5,4 dovrebbe averli per il 2024, ma ogni tranche è legata a una serie di obiettivi di riforma e indicatori economici. Kiev aspetta anche circa 1,5 miliardi di dollari da altre istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca Mondiale. Sono molti soldi, ma non abbastanza. I funzionari del Ministero delle Finanze hanno precedentemente dichiarato di aspettarsi di ricevere circa 41 miliardi di dollari in aiuti internazionali nel 2024, senza i quali la nazione si troverà nei guai.

Per questo i 60 miliardi promessi da Joe Biden, e bloccati dal Congresso, sono fondamentali e un loro mancato sblocco potrebbe compromettere il proseguo della guerra e creare anche sconforto nelle truppe e nella popolazione, che si sentirebbero abbandonate dal loro principale e più potente alleato. Il tutto mentre all'orizzonte si prospetta l'elezione di Donald Trump il prossimo novembre, cosa che potrebbe portare alla fine tout court del sostegno al Paese. I soldi statunitensi servono ad assicurare difese aeree rafforzate, più carri armati e missili e un enorme afflusso di munizioni, tutte cose senza le quali una vittoria della Russia sarebbe praticamente certa, visto anche che nello stesso tempo Mosca ha aumentato la produzione di droni, ha risolto i problemi dell'industria militare ed è stata sostenuta dalle forniture di Iran e Corea del Nord.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kouleba, ha deplorato la situazione "confusa" degli Stati Uniti e ha chiesto all'Unione europea di "aumentare" le sue consegne di proiettili d'artiglieria, che mancano alle truppe ucraine in prima linea. In particolare, ha chiesto ai Ventisette di "firmare contratti a lungo termine con le aziende ucraine del settore della difesa", di "riorientare i contratti esistenti per la consegna di proiettili" a Kiev e di "aumentare le importazioni di munizioni da Paesi terzi". Addirittura la Nato ha criticato insolitamente il suo 'azionista di maggioranza', un segno chiaro del fatto che la paura di facilitare la vittoria della Russia sta crescendo.

È "essenziale" che il Congresso degli Stati Uniti "accetti di continuare a sostenere l'Ucraina nel prossimo futuro", ha dichiarato ieri il Segretario generale Jens Stoltenberg, aggiungendo di contare "su tutti i nostri alleati per mantenere il loro impegno". Il sostegno all'Ucraina "non è carità, riguarda la nostra sicurezza", ha aggiunto sottolineando che "una vittoria russa ci indebolirebbe e rafforzerebbe non solo Mosca, ma anche Cina, Iran e Corea del Nord".

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