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Venerdì, 26 Aprile 2024
La crisi senza precedenti / Corea del Nord

La Corea del Nord è alla fame. Kim Jong-un ammette: "La peggiore crisi di sempre"

Il dittatore coreano ha ammesso pubblicamente la situazione e ha chiesto al suo popolo gli stessi sacrifici fatti durante la carestia degli anni '90 in cui morirono tre milioni di persone

Una delle più gravi crisi economiche della sua storia. A dirlo non sono gli oppositori del regime, sostanzialmente ridotti al silenzio da anni, ma è il dittatore in persona. Kim Jong-un ha annunciato al popolo della Corea del Nord che dovrà affrontare uno dei momenti più difficili della sua storia. Una crisi paragonabile alla carestia degli anni '90 che provocò la morte di oltre tre milioni di persone. Gli ultimi interventi pubblici del dittatore non lasciano spazio a fraintendimenti e in realtà la popolazione si trova in condizioni inaccettabili già da tempo. Kim Jong-un ha fatto appello al suo popolo evocando fantasmi del passato e incitandolo in una nuova "marcia ardua".

La carestia degli anni '90

Il popolo Nordcoreano ricorda bene cosa vuol dire "marcia ardua": si tratta della stessa esortazione che venne mossa per far fronte alla carestia nel 1993. Il capostipite della dinastia, Kim Il-sung, all'epoca chiese al suo popolo di affrontare un'eventuale colonizzazione giapponese. Negli anni '90 la carestia venne provocata dal crollo dell'Unione Sovietica e l'allora dittatore chiamò a raccolta il suo popolo e chiese loro sacrifici immani. Ora a incidere sull'economia nordcoreana in questo momento sono diversi fattori.

La pandemia e la chiusura del confine con la Cina 

Su un paese provato dalle sanzioni internazionali per il programma nucleare intrapreso da Kim Jong-un, la crisi provocata dalla pandemia ha portato alla chiusura dei confini nazionali e il congelamento degli scambi commerciali con la Cina. Con la crisi è arrivato anche l'aumento del prezzo di beni primari come il grano: si calcola che un chilo di pane sia arrivato a costare quanto un mese di stipendio. La popolazione è ormai costretta alla fame e mancano perfino sapone e dentifricio.

Ora il regime sarà costretto a dialogare con gli altri Paesi e rompere il proprio isolamento internazionale se vorrà evitare una tragedia umanitaria.

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