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Domenica, 28 Aprile 2024
La proposta / Taiwan

Elon Musk ha una soluzione anche per Taiwan

Dopo aver lanciato su Twitter un criticato sondaggio per mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina, il fondatore di Tesla e SpaceX ha suggerito una soluzione per risolvere le tensioni tra Pechino e Taipei

Elon Musk continua a voler vestire i panni dello statista. Dopo aver lanciato su Twitter un criticato sondaggio per mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina, il fondatore di Tesla e SpaceX ha suggerito una soluzione per risolvere le tensioni tra Cina e Taiwan. Il miliardario americano ha avanzato l'idea secondo cui le tensioni tra Pechino e Taipei potrebbero essere risolte cedendo il controllo dell'isola alla Repubblica popolare cinese, facendola diventare una zona amministrativa speciale, simile a Hong Kong. 

Musk ha presentato la sua proposta in un'intervista rilasciata al Financial Times: "La mia raccomandazione sarebbe concepire una zona amministrativa speciale per Taiwan che sia ragionevolmente accettabile, magari non farà contenti tutti", ha dichiarato l'imprenditore, "ed è possibile, io credo probabile, che riescano in concreto a ottenere una soluzione che sia più indulgente di quella di Hong Kong".

Lo spettro del modello di Hong Kong su Taiwan

L'uomo più ricco del mondo ha sottolineato che, nelle condizioni attuali, un conflitto per Taiwan sarebbe inevitabile e ciò avrebbe un duro impatto non solo su Tesla ma anche su Apple e sull'intera economia globale che, secondo Musk, subirebbe un arretramento pari addirittura al 30%. L'imprenditore ha poi spiegato che Pechino gli ha chiesto di garantire che non offra il servizio di collegamento internet satellitare Starlink a utenti cinesi, dopo averlo dispiegato in Ucraina per garantire la connessione alle autorità di Kiev.

Il fondatore di Tesla, che basa parte della produzione mondiale delle sue auto elettriche sul mega stabilimento di Shanghai, corteggia Pechino attraverso un'idea promossa dalla Cina in diverse occasioni. 

Il grande Elon Musk, non sapevo fosse anche statista

La Cina ha infatti offerto e continua ad offrire a Taiwan il modello "un Paese, due sistemi" simile a quello applicato a Hong Kong. Modello che non piace a Taipei. L'isola democratica ha osservato con timore e preoccupazione la repressione cinese sul sistema politico e sociale dell'ex colonia britannica, culminata con l'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale imposta nel 2020. 

Dal blocco all'attacco anfibio: qual è il piano della Cina su Taiwan

Nonostante le parole in favore della Cina, Pechino non ha accolto positivamente l'interferenza del miliardario americano. Alla richiesta di un commento sulle affermazioni di Musk, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha ribadito che la questione di Taiwan è un "affare interno", aggiungendo che Pechino continuerà ad aderire al principio della riunificazione pacifica e a "sconfiggere risolutamente" il separatismo taiwanese.

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