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Martedì, 30 Aprile 2024
FRANCIA / Francia

Francia, le femministe di Femen aprono un centro di addestramento

Le attiviste hanno marciato a seno nudo nelle strade di Parigi. "L'ora della rivoluzione è scoccata!" ha detto una delle fondatrici del movimento

Vogliono aprire una nuova era nella storia del movimento femminista. Proprio per questo le attiviste di Femen hanno deciso di insediarsi a Parigi, dove hanno creato un centro di addestramento internazionale.

Proprio per salutare questo evento è stata organizzata una marcia nel quartiere della Goutte d'Or, nella capitale francese, dove decine di ragazze hanno sfilato martedì a seno nudo. “Fino a questa mattina, ci avevano detto che non potevamo manifestare qui, che era troppo pericoloso” aveva detto Safia Lebdi, una delle attiviste francesi, ai giornalisti di France24. “Ma qui siamo tra di noi, è il nostro quartiere! Sapevamo che non avremmo scioccato nessuno”. 

“L'ora di un nuovo femminismo e della rivoluzione è scoccata!” ha annunciato Inna Chevtchenko, una delle fondatrici del movimento. “Formeremo un esercito per difendere le donne di tutto il mondo”. “Le ragazze di tutti i colori, di ogni peso, di tutte le religioni e di tutte le taglie di seno sono le benvenute!”. 

Le attiviste di Femen scendono nelle strade di Parigi

Il movimento Femen è nato in Ucraina nel 2008, per volontà dell'attivista Anna Hutsol. Rapidamente l'organizzazione ha iniziato a organizzare proteste non violente a favore dei diritti delle donne, schierandosi contro qualsiasi tipo di oppressione fisica o religiosa. In questi anni la voce delle femministe si è alzata anche contro il "bunga bunga" di Silvio Berlusconi e contro il burqa delle donne musulmane. 

Euro 2012 e Pussy Riot - A dare notorietà alle attiviste di Femen sono però state le battaglie intraprese in occasione di Euro 2012, quando le femministe hanno organizzato delle manifestazioni per chiedere la liberazione di Yulia Tymoshenko. Sono poi tornate nuovamente in primo piano quando hanno deciso di schierarsi a difesa delle Pussy Riot, le cantanti russe condannate a tre anni di carcere per aver improvvisato una performance “anti Putin” nella cattedrale moscovita del Cristo Salvatore. 

Numerosi partiti politici hanno cercato di inglobare al loro interno questo movimento, ma senza successo. “Noi siamo sempre rimaste indipendenti e non abbiamo mai trasmesso nessun messaggio che non fosse la nostra stessa ideologia” ha spiegato Sacha Chevtchenko, una delle fondatrici del movimento. 

Ma come spiegare la decisione di manifestare nude? A questa domanda, posta da un giornalista del The Guardian, ha risposto Inna. "Ci togliamo i vestiti così le persone possono vedere che non abbiano armi, a parte il nostro corpo. E' un modo potente di lottare in un mondo maschile. Viviamo sotto la provocazione degli uomini, e questo è un modo per provocarli, l'unico modo per avere attenzione". 

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