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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Irlanda, dopo la morte choc di Savita l'aborto sarà legalizzato

Dublino ha deciso di abrogare la legge che rende l'aborto un reato e di introdurne una nuova che autorizza i medici a praticare una interruzione di gravidanza quando la vita della madre è a rischio

L'Irlanda si prepara a legalizzare l'aborto, nel caso in cui la vita della madre sia a rischio, dopo la tragedia di Savita Halappanavar, la 31enne di origini indiane morta a ottobre dopo che i medici le avevano negato un'interruzione di gravidanza alla 17esima settimana, spiegandole che "questo è un Paese cattolico".

E' quel che scrive il britannico Telegraph sottolineando che l'iniziativa riaccenderà una battaglia fra il governo e la Chiesa cattolica.

Secondo il giornale il governo di Dublino ha deciso di abrogare la legge che rende l'aborto un reato e di introdurne una nuova che autorizza i medici a praticare una interruzione di gravidanza quando la vita della madre è a rischio. "So che la gente ha opinioni diverse sulla questione. Ma il governo deve garantire la sicurezza delle donne in stato di gravidanza. Dobbiamo ottemperare ai nostri doveri verso di loro", ha dichiarato il ministro della Sanità, James Reilly, citato dal Telegraph.

"Per questa ragione chiariremo attraverso leggi e regolamenti i trattamenti a cui può essere sottoposta una donna quando una gravidanza ne metta a rischio la vita", ha aggiunto il ministro.

Savita Halappanavar, incinta di 17 settimane, era morta di setticemia una settimana dopo essersi presentata allo University Hospital di Galway con forti dolori alla schiena. I medici hanno confermato che stava avendo un aborto spontaneo.

Dopo aver saputo dell'aborto spontaneo Savita, dentista di 31 anni, aveva più volte chiesto espressamente un'interruzione medica della gravidanza. Più richieste, nel corso di tre giorni di ricovero, durante i quali il dolore si era fatto via via più insopportabile. Le sue richieste rimasero inascoltate perchè era ancora presente un battito cardiaco fetale. A un certo punto le è stato detto: "Questo è un paese cattolico".

I medici avevano poi rimosso il feto giorni dopo che il battito cardiaco si era arrestato, ma la donna è morta di settticemia il 28 ottobre. Il servizio sanitario nazionale e lo stesso ospedale hanno dato il via a un'indagine per chiarire i fatti.

La notizia della morte aveva sollevato grida di protesta poco meno di due mesi fa sui mezzi di comunicazione irlandesi. Il governo laburista si è battuto a lungo nel passato recente per dare seguito a una decisione della Corte europea per i diritti umani, che invitava l'Irlanda a legiferare per dare la possibilità di abortire "se durante la gravidanza sopravvengono rischi per la vita della donna.“

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