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Sabato, 27 Aprile 2024
La guerra nella Striscia / Israele

Il neonato morto a Gaza nell'ospedale senza elettricità: "Altri 37 a rischio"

La denuncia delle organizzazioni internazionali di medici: "Struttura sotto assedio, pazienti non possono uscire". L'appello a Meloni: "Porti i piccoli prematuri via da li"

Un neonato prematuro è morto dopo la chiusura forzata del reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Al-Shifa, a Gaza, dove manca l'elettricità a causa dell'assedio delle forze armate di Israele in risposta all'attentato del 7 ottobre. Lo ha reso noto l'organizzazione umanitaria israeliana Physician for Human Rights-Israel.

"Nelle ultime ore abbiamo ricevuto segnalazioni terrificanti dall'ospedale di Al-Shifa - si legge in una nota dell'ong - Non c'è elettricità, né acqua, né ossigeno. Alcuni membri del personale medico sono fuggiti a causa della reale minaccia alla loro vita, lasciando dietro di sé centinaia di pazienti malati e feriti senza cure o mezzi di fuga. Molte centinaia di pazienti e personale medico si trovano attualmente nell'ospedale, oltre a circa 15mila sfollati interni". Secondo l'organizzazione, "i bombardamenti militari hanno danneggiato il reparto di terapia intensiva e l'unico generatore rimasto finora operativo. A causa della mancanza di energia elettrica, possiamo segnalare che il reparto di terapia intensiva neonatale ha smesso di funzionare". Un neonato è già morto "e c'è un rischio reale per la vita di altri 37 bambini nati prematuri", aggiunge l'ong.

Il "macellaio" a cui Israele dà la caccia

Tel Aviv ha negato di aver messo sotto assedio l'ospedale, il più grande della Striscia di Gaza, ma ha ammesso che sono in corso scontri con militanti di Hamas e della Jihad islamica, i due principali autori dell'attentato del 7 ottobre, intorno alla struttura sanitaria. Di diverso avviso il ministero della Sanità palestinese, secondo cui Al-Shifa è "completamente assediato" dai carri armati israeliani, e né i pazienti, né il personale sanitario possono lasciare la struttura per il rischio di venire colpiti. 

Una versione confermata anche dalla dottoressa Marwa Abou Saada, responsabile del dipartimento chirurgico dell'ospedale, citata dall'ong britannica Medical Aid for Palestines: "Nessuno può lasciare l'ospedale - ha detto - Le persone che cercavano di scappare sono state colpite da colpi di arma da fuoco. Alcune sono state uccise, altri ferite". Anche Medici senza frontiere dipinge lo stesso quadro: "Il nostro personale sul posto riferisce che le persone che cercano di lasciare l'ospedale sono state prese di mira da colpi di arma da fuoco", scrive l'organizzazione in una nota. 

La guerra tra Israele e Hamas in diretta

Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia, ha lanciato un appello alla premier Giorgia Meloni: "A Gaza, in Palestina, l'Unicef denuncia che oltre 120 bambini prematuri rischiano di morire. Nelle incubatrici non c'è più calore", si legge in una nota. "Mi appello alla premier Giorgia Meloni affinché faccia tutto il possibile per salvare questi piccoli innocenti" facendoli trasferire "sulla nostra nave ospedale inviata dal ministro Crosetto. Da madre può capire la disperazione delle madri di Gaza", conclude Lafram.

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