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Lunedì, 29 Aprile 2024
Disastro naturale / Marocco

Perché il sisma in Marocco è stato così devastante

Il terremoto è avvenuto in un'area considerata finora meno soggetta a questo tipo di fenomeni. Per i sismologi la violenza è stata "sorprendente"

Il terremoto di magnitudo 6,8 della scala Richter che venerdì sera ha colpito il Marocco è già stato archiviato come il più grande disastro naturale nella storia recente del Paese nordafricano. Il bilancio provvisorio è di oltre 2.100 vittime, ma si teme che il numero possa salire nei prossimi giorni in parallelo alle operazioni di soccorso, che in molte zone sta procedendo a rilento. Ma come mai ci sono stati così tanti morti?

Sismologi sorpresi

Che il Marocco sia ad alto rischio sismico non è una novità. Il Paese si trova al confine della placca tettonica africana, che si estende dall’Oceano Atlantico alla Siria attraverso il Mar Mediterraneo. Le scosse sono frequenti, e purtroppo non sono mancati in passato terremoti devastanti, come quello di Agadir nel 1960, che uccise più di 12mila persone e distrusse il 75% della città, o, più di recente, quello di Al Hoceima nel 2004, che provocò oltre 600 morti. 

A sorprendere gli esperti, però, sono stati due elementi. Il primo è l'epicentro del terremoto di venerdì, nella provincia di Al-Haouz, a sud-ovest di Marrakech, una zona considerata finora poco a rischio rispetto al resto del Paese. Il sismologo Philippe Guéguen parla di "faglie nascoste" che si sono create in profondità e che erano sconosciute fino a venerdì. L'altro elemento di sorpresa è stata l'intensità del sisma. "Abbiamo già registrato in passato scosse vicino all'epicentro attuale, ma queste erano di magnitudo moderata, 4 in media. Ciò che era meno prevedibile era la possibilità di un grande terremoto. E qui ci troviamo di fronte a un terremoto quasi di magnitudo 7", dice Florent Brenguier, dell'Università di Grenoble.

Perché così tante vittime

Il fatto che la zona fosse considerata meno a rischio rispetto ad altre zone del Paese ha in qualche modo influito sull'alto numero di vittime. Nel 2011, il Marocco ha introdotto una nuova normativa antisismica sulle costruzioni, ma queste sono state applicate (e non sempre in modo efficiente) nelle principali aree urbane del Paese. Ecco perché a Marrakesh, il principale centro urbano della zona con quasi 1 milioni di abitanti, vittime e danni sono stati relativamente contenuti. Il grosso dei morti si è registrato invece nell’Alto Atlante, una zona di montagna dove interi villaggi stati cancellati dalla mappa. Più della metà delle vittime del terremoto si sono registrate in questa regione. Qui le abitazioni sono spesso modeste, costruite in terra battuta, e quindi più fragili.

Proprio per la loro posizione, molti di questi villaggi sono rimasti inaccessibili ai soccorritori fino a domenica. Inoltre, gli esperti temono che le scosse di assestamento possano provocare ulteriori danni e vittime. Il Marocco ha accettato la partecipazione di squadre provenienti da Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar per velocizzare i soccorsi e prevenire ulteriori tragedie.

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