rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Conflitto senza fine / Israele

Quanti tra i morti palestinesi a Gaza sono davvero miliziani di Hamas

Dopo una breve tregua, Israele è intenzionata a riprendere l'offensiva nella Striscia. Gli Stati Uniti in pressing per ridurre le vittime civili nei nuovi raid

La tregua a Gaza ha le ore contate: come promesso dal premier Benjamin Netanyahu, l'offensiva nella Striscia riprenderà non appena terminato il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. L'Idf, l'esercito israeliano, ha fatto sapere che la "pausa operativa" dovrebbe terminare martedì alle 7 del mattino. L'obiettivo è colpire il sud, dopo che il nord è stato occupato dai militari di Tel Aviv. Se la prospettiva di riprendere le operazioni viene incontro alle richieste dell'ala più a destra del governo, dall'altro lato l'eventuale nuova prova di forza getta un'ombra sui risultati raggiunti fin qui dall'offensiva israeliana. E in particolare se l'alto numero di vittime civili sia stato sproporzionato rispetto agli obiettivi militari, un fattore sottolineato dall'Onu e da diverse organizzazioni umanitarie nell'accusare Tel Aviv di crimini di guerra.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, le vittime palestinesi in un mese e mezzo di conflitto sarebbero oltre 14mila. Come spiegato già in passato, ci sono diverse ragioni per considerare questa cifra credibile, o almeno vicina alla realtà. A fronte di questi 14mila morti, l'esercito israeliano stima di aver ucciso tra i mille e i 2mila combattenti di Hamas. Il resto dovrebbero essere tutti civili, tra cui purtroppo migliaia di bambini. Un'analisi satellitare riportata dal quotidiano britannico Guardian suggerisce che il 40-50% degli edifici nel nord di Gaza siano stati distrutti dai raid.

Hamas sostiene che, nonostante le perdite, continua ad avere il "pieno controllo" della Striscia, comprese le aree che sono state oggetto di pesanti bombardamenti da parte delle forze israeliane, secondo quanto riferito da un membro del gruppo terroristico a Al Jazeera. "Tutto ciò che (le forze israeliane) hanno ottenuto è stato uccidere più donne e bambini", ha detto Basem Naim alla tv del Qatar. Si ritiene che Hamas abbia circa 30mila affiliati. Dove si trovano?

Non tutti sono rimasti nella Striscia, come è noto. E nella parte nord della Striscia, circondata oramai dall'esercito israeliano, a parte qualche sacca di resistenza, i combattenti di Hamas dovrebbero essere in un numero esiguo. Diverso il discorso al sud, dove sono fuggiti buona parte dei palestinesi in seguito all'intesa campagna di bombardamenti. Qui l'obiettivo dichiarato di Tel Aviv è la città di Khan Younis, considerata il quartier generale di Hamas, nonché la fortezza in cui si trova il suo leader, Yahya Sinwar. "La settimana scorsa, Israele ha chiesto ai civili, molti dei quali già sfollati, di lasciare la città. Si spera che le persone vadano a ovest, nella piccola e già affollata area di Al-Mawasi sulla costa", scrive il Guardian.

Perché Hamas e Israele hanno commesso crimini di guerra

Gli Stati Uniti starebbero facendo pressioni su Netanyahu affinché l'eventuale ripresa dell'offensiva risparmi stavolta il più possibile le vittime innocenti. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa, ha detto domenica che la Casa Bianca sta avendo "un dialogo costruttivo" con Israele per garantire che "qualsiasi azione militare abbia luogo solo dopo che i civili" siano stati messi in salvo. Ma molti esperti nutrono dubbi su questo. Tel Aviv ha detto chiaramente che non si fermerà finché Hamas non sarà annientata. Conquistare Khan Younis, poi, potrebbe richiedere diverse settimane, anche mesi. E un nuovo, pesante bagno di sangue tra la popolazione civile. 

Continua a leggere su Today 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quanti tra i morti palestinesi a Gaza sono davvero miliziani di Hamas

Today è in caricamento