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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Israele

Perché Israele e Hamas hanno commesso crimini di guerra (secondo l'Onu)

Le Nazioni Unite avvertono Tel Aviv che la "punizione collettiva" dei civili palestinesi a Gaza costituisce una violazione delle leggi internazionali. La Corte dell'Aja potrebbe aprire un'indagine

Sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto a Gaza. Lo ha detto l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk, confermando quanto sostenuto già in precedenza da autorevoli organizzazioni umanitarie come Amnesty international. "Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi", ha affermato Turk. Che ha aggiunto: "Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili".

La replica di Israele alle parole di Turk non si è fatta attendere: "Gli attacchi delle forze di difesa israeliane (Idf, ndr) contro obiettivi militari sono soggetti alle pertinenti disposizioni del diritto internazionale, inclusa l'adozione di precauzioni fattibili e la valutazione che il danno accidentale ai non sia eccessivo rispetto al vantaggio militare atteso dall'attacco", ha dichiarato Tel Aviv. Chi ha ragione?

Difficile dirlo. Il 23 ottobre scorso, Amnesty international ha pubblicato una sua inchiesta in cui ha dichiarato di avere le prove che almeno cinque bombardamenti condotti dall'esercito israeliano a Gaza sono configurabili come dei "crimini di guerra" poiché hanno violato "il diritto internazionale". Amnesty international ha chiesto pertanto alla Corte penale internazionale di istruire un'indagine, tanto sull'operato di Israele, quanto sull'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Cosa dice il diritto internazionale

Amnesty cita come base giuridica di riferimento per la definizioni di crimini di guerra le Convenzioni di Ginevra del 1949, che sono state ratificate da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite (quindi anche da Israele Palestina) e integrate da sentenze dei tribunali internazionali sui crimini di guerra.

"Una serie di trattati regola il trattamento dei civili, dei soldati e dei prigionieri di guerra in un sistema noto collettivamente come 'Legge sui conflitti armati' o 'Diritto umanitario internazionale'. Si applica alle forze governative e ai gruppi armati organizzati non statali, che includono militanti di Hamas", ha ricordato la Reuters. Tale impianto giuridico mira principalmente a tutelare i civili dalle conseguenze della guerra, ma anche i combattenti non sono esclusi da tutele. 

Quali sono i crimini di guerra

Le ong umanitarie, Amnesty come Human Rights Watch, così come l'Onu sono concordi nel definire che l'attacco di Hamas contro i civili, i lanci missilistici indiscriminati e la presa di civili come ostaggi da parte di gruppi armati palestinesi sono chiaramente configurabili come crimini di guerra. Ma anche la risposta di Israele starebbe comportando dei crimini di questo tipo.

Nel caso di Tel Aviv, i bombardamenti sono crimini di guerra non tanto se hanno provocato vittime civili, ma se hanno colpito persone non combattenti intenzionalmente e se non hanno preso tutte le dovute precauzioni per evitare morti innocenti. Inoltre, l'attacco non deve essere sproporzionato rispetto all'obiettivo militare che si intende perseguire (nel caso di Israele, l'eliminazione dei militanti di Hamas). Infine, attaccare intenzionalmente il personale e il materiale coinvolto nell'assistenza umanitaria è un crimine di guerra separato fintanto che coloro che forniscono l'aiuto umanitario sono civili.

Israele sostiene di aver condotto la sua risposta a Gaza in linea con tali requisiti. Finora, secondo il ministero della Salute palestinese (guidato da Hamas), i morti nella Striscia sono stati oltre 10mila, tra cui, si stima, almeno 4mila bambini. Sono stati distrutti interi palazzi e colpiti anche moschee, ospedali e persino ambulanze e campi profughi. Un'ottantina di funzionari dell'Onu a Gaza sono morti sotto le bombe dell'Idf, e decine di giornalisti sono stati uccisi, comprese in alcuni casi le loro famiglie.

Tel Aviv assicura di aver preso tutte le precauzioni per ridurre l'impatto sui civili, e che anche i casi più controversi (come il bombardamento delle ambulanze) sono legati al fatto che Hamas usa civili e personale umanitario come scudo umano. Per esempio, membri dell'esercito di Israele, come confermato dalla stessa Amnesty o da media come la Bbc, avvertono i residenti di una determinata zona della Striscia attraverso sms o chiamate dirette prima di condurre un attacco se in quella zona, oltre a presunti terroristi, sono presenti anche civili.

Amnesty controbatte che non sempre questo è avvenuto. Inoltre, avvertire la popolazione dei bombardamenti, sostiene l'ong, non vuol dire che vi sia automaticamente una licenza di bombardare nel rispetto del diritto umanitario internazionale. Per esempio, il 10 ottobre, un edificio di sei piani a Sheikh Radwan, un quartiere di Gaza City, è stato raso al suolo da attacchi aerei, uccidendo almeno 40 persone, ha riportato Amnesty. "Dalle nostre indagini è emerso che un membro di Hamas risiedeva a uno dei piani dell'edificio, ma non era presente al momento dell'attacco aereo", scrive l'ong, che aggiunge: anche se quell’individuo fosse un membro di Hamas, "la presenza di un combattente in un edificio civile non trasforma quell’edificio o qualsiasi civile al suo interno in un obiettivo militare". L'attacco, insomma, sarebbe stato sproporzionato rispetto all'obiettivo militare.

La guerra tra Israele e Hamas in diretta

Lo ha detto anche l'Onu, secondo cui i bombardamenti aerei sul campo profughi di Jabalia a Gaza della scorsa settimana, in cui Israele ha dichiarato di aver preso di mira e ucciso due alti comandanti di Hamas, sarebbero degli "attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra".

Quale giustizia per i crimini di guerra

L'unico tribunale terzo che può chiarire se anche Israele ha commesso crimini di guerra è la Corte penale internazionale (Cpi). Almeno sulla carta. Il suo procuratore, Karim Khan ha avvertito l'esercito israeliano che dovrà dimostrare che "qualsiasi attacco che colpisca civili innocenti o oggetti protetti" come ospedali, chiese, scuole o moschee deve essere effettuato in conformità con le leggi sui conflitti armati. "L'onere di provare che lo status di protezione è perduto spetta a coloro che hanno sparato con la pistola, il missile o il razzo in questione", ha aggiunto Khan.

Il problema è che Israele non ha mai aderito allo Statuto di Roma, il trattato con cui si diventa membri della Cpi. Per Tel Aviv, dunque, la Corte non ha giurisdizione sul suolo israeliano. Può averlo su Gaza e Cisgiordania? L'Autorità palestinese ha aderito allo Statuto di Roma nel 2015, ma secondo Israele la Palestina non è una nazione sovrana, e quindi anche quello che accade nella Striscia o nel resto dei territori palestinesi non rientra nella giurisdizione della Cpi. 

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