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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso / Indonesia

Sciacquavano i tamponi Covid per utilizzarli più volte: è scandalo, addetti della casa farmaceutica nei guai

Succede in Indonesia. Cinque addetti sotto inchiesta (e licenziati). Potrebbero essere state addirittura novemila le persone controllate in questo modo in aeroporto

In Indonesia cinque impiegati di una casa farmaceutica sono finiti in manette con un’accusa grave e dai risvolti pericolosi, soprattutto in questo periodo. Avrebbero lavato i bastoncini per i tamponi nasali utilizzati per il controllo del contagio del Covid19 così da renderli utilizzabili più volte. Nello specifico si sarebbe trattato dei kit in uso presso l’aeroporto internazionale di Kualanamu a Medan per controllare i passeggeri in partenza e diretti in altri Paesi. Un controllo fondamentale, soprattutto nel momento in cui la pandemia non è ancora sconfitta e a fare paura sono le diverse varianti che si diffondono con estrema facilità e provengono proprio da Paesi stranieri. Si comprende come la previsione di test antigenici in aeroporto sia di vitale importanza.

9.000 persone controllate con bastoncini usati

Secondo la BBC nell’arco di quattro mesi, ossia dal dicembre scorso, sarebbero più di novemila le persone che potrebbero essere state sottoposte ai controlli con questi bastoncini resi riutilizzabili. Un numero impressionante, per una frode che si aggirerebbe sui circa 124mila dollari. La società si è detta estranea ai fatti, ma ora rischia una potenziale causa legale da parte dei viaggiatori. Ad essere stati riutilizzati, secondo la ricostruzione dell’accaduto affidata al giornale Jakarta Post, sarebbero stati almeno 150 kit per il test rapido antigenico sciacquati sotto l’acqua dopo il primo utilizzo e poi pronti per un secondo, un terzo e così via. Sempre gli stessi, per dare risultato negativo e consentire al viaggiatore di potersi imbarcare.

L'inchiesta in Indonesia

I media locali riferiscono di denunce presentate da 23 testimoni. L’indagine si allarga anche per comprendere se ci sono altre persone coinvolte in questa truffa e la portata reale. Si sospetta i soldi della truffa sarebbero serviti a uno degli arrestati per costruire una casa di lusso. Intanto l’azienda, anche per mettersi al riparo dai risvolti delle accuse, ha licenziato i dipendenti coinvolti e ha annunciato di voler rafforzare i controlli interni, proprio per scongiurare che questa pratica non fosse già in uso precedentemente o utilizzata anche da altri soggetti.

Di certo, oltre che un danno economico, questo episodio getta un’ombra sui controlli in Indonesia e rischia anche di compromettere seriamente il sistema turistico la cui ripresa, come in altri Paesi, è attesa da tempo viste le conseguenze economiche che le restrizioni dovute al contrasto della pandemia hanno determinato in tutto il mondo. Un danno economico, un danno di immagine, ma anche e soprattutto tanta preoccupazione per tutti quei risultati falsati dei tamponi effettuati nell’arco di quattro mesi che hanno consentito ai viaggiatori di viaggiare inconsapevolmente indisturbati, convinti di avere titolo per il viaggio.

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