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Sabato, 27 Aprile 2024
Tensione alle stelle / Turchia

Ira di Erdogan contro i curdi, dopo i raid aerei ora minaccia l'invasione della Siria

Nel fine settimana Ankara ha bombardato diverse postazioni di Pkk e Ypg uccidendo almeno 13 persone nella provincia autonoma del nord della Siria, i miliziani hanno risposto lanciando razzi nel Paese

Tensione alle stelle tra la Turchia e i militanti curdi nel nord della Siria con il rischio che Ankara, dopo una serie di bombardamenti aerei nel fine settimana, possa decidere a breve anche un intervento di terra nel Rojava, la regione de facto autonoma controllata dal Ypg. "Bisogna decidere quante forze di terra dovranno partecipare, e successivamente verranno compiuti dei passi", ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riportato dall'agenzia Anadolu.

La Turchia ha dichiarato che una milizia curda avrebbe ucciso due persone lanciando razzi dal nord della Siria, in un'escalation di ritorsioni transfrontaliere dopo le operazioni aeree turche del fine settimana e l'attacco mortale con bomba a Istanbul di una settimana fa, attacco di cui i curdi affermano di non essere responsabili. Diversi colpi di mortaio avrebbero colpito un quartiere di confine nella provincia di Gaziantep, lasciando un bambino e un insegnante tra i morti e almeno sei feriti, ha dichiarato il ministro degli Interni turco Suleyman Soylusaid. L'emittente Cnn Turk ha detto che l'attacco sarebbe stato lanciato dalla zona siriana di Kobane, controllata dalla milizia curda Ypg (Unità di protezione popolare).

La "resa dei conti" della Turchia: raid sui curdi, decine di morti (anche grazie alla Russia)

Ieri aerei da guerra turchi avevano già effettuato attacchi in Siria e in Iraq, distruggendo 89 obiettivi ritenuti legati al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), fuorilegge nel Paese e nella lista delle organizzazioni terroriste anche in Usa e Ue, e all'Ypg, che secondo Ankara è un'ala del Pkk.

La Turchia ha dichiarato che l'operazione del fine settimana era stata una rappresaglia per l'attacco con bomba a Istanbul della scorsa settimana, attentato che ha ucciso sei persone e che le autorità hanno attribuito ai militanti curdi. Ma il Pkk e le Forze Democratiche Siriane (Sdf) guidate dall'Ypg hanno negato con forza il coinvolgimento nell'attentato avvenuto il 13 novembre in un'affollata via pedonale della città. "Chiediamo alla Turchia di reagire in modo proporzionato e in conformità con il diritto internazionale", ha detto a Berlino il portavoce del ministero degli Esteri Christofer Burger, commentando i bombardamenti di ieri. Il portavoce ha affermato che Ankara e tutte le altre parti coinvolte non devono "fare nulla che aggravi ulteriormente la già tesa situazione nel nord della Siria e in Iraq".

Un portavoce dell'Sdf ha dichiarato invece che gli attacchi turchi del fine settimana hanno distrutto silos di grano, una centrale elettrica e un ospedale, uccidendo 11 civili, un combattente dell'Sdf e due guardie. Ha anche detto che i militanti si sarebbero vendicati. E oggi sono stati migliaia i siriani che hanno partecipato ai funerali delle persone uccise dai bombardamenti turchi. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), una Ong con sede nel Regno Unito e con un'ampia rete di fonti in Siria, almeno 35 persone, per lo più combattenti curdi e soldati siriani, sarebbero state uccise negli attacchi nelle province nordorientali di Raqa e Hassakeh e nella città settentrionale di Aleppo. Più di 70 persone sarebbero rimaste ferite.

Negli ultimi anni le forze armate turche hanno condotto diverse operazioni militari su larga scala nel nord dell'Iraq e nella Siria settentrionale contro l'Ypg, il Pkk ma ha anche sostenuto i ribelli che combattevano per rovesciare il presidente siriano Bashar al-Assad e ha tagliato le relazioni diplomatiche con Damasco all'inizio di questo conflitto civile che ha dilaniato il Paese e che è durato 11 anni. Il Pkk di Abdullah Ocalan ha lanciato un'insurrezione contro lo Stato turco nel 1984 e da allora più di 40mila persone sono state uccise.

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