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Guerra in Ucraina, giorno numero 98: cinque cose da sapere oggi 1º giugno 2022

Stop al petrolio russo ma non subito e il gas non si tocca: le nuove sanzioni. Il piano per un cessate il fuoco entro agosto. La controffensiva ucraina (ben pianificata) sul fronte meridionale. L'incubo di una nuova avanzata verso Kiev. La nube tossica di acido nitrico

Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi mercoledì 1 giugno 2022, 98esimo giorno di guerra. Stop al petrolio russo ma non subito e il gas non si tocca: le nuove sanzioni. Il piano per un cessate il fuoco entro agosto. La controffensiva ucraina (ben pianificata) sul fronte meridionale. L'incubo di una nuova avanzata verso Kiev. La nube tossica di acido nitrico.

1) Stop al petrolio russo ma non subito e il gas non si tocca: le nuove sanzioni

Le nuove sanzioni alla Russia di Putin riguardano il petrolio, ma non il gas. L'Unione Europea ha finalmente chiuso la partita del sesto pacchetto di misure restrittive alla Russia, che dentro di sé contiene l'embargo al petrolio di Mosca. "Ora le sanzioni mordono forte l'economia russa", ha commentato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen concludendo il Consiglio straordinario. Il parto però è stato difficile, con un'intesa che esclude l'import via oleodotto, e mostra plasticamente quanto costi, politicamente, l'unità dell'Ue. Ora il "balletto" si sposta sulla natura delle esenzioni, definite "temporanee". Si potrebbe ridurre del 93% l'import del petrolio russo entro l'inizio del prossimo anno. Potenzialmente. Perché le eccezioni non mancano. Repubblica Ceca e Slovacchia hanno ottenuto l'esclusione(temporanea, ma non si sa per quanto) dell'oleodotto Druzhba dal sesto pacchetto di sanzioni Ue. Una scappatoia che teoricamente potrebbe servire da salvagente anche alla Polonia e soprattutto alla Germania. Persino la Bulgaria ha una deroga fino al 2024. Il focus del provvedimento è in ogni caso la decisione di interrompere l'acquisto del petrolio consegnato via nave: ma solo tra otto mesi (sei mesi per quello grezzo), vale a dire all'inizio di febbraio. In ogni caso il sesto pacchetto di sanzioni è finora quello più duro. Dentro infatti c'è anche l'esclusione di alcuni istituti di credito russi da Swift, l'oscuramento di tre emittenti televisive e una nuova lista di personalità sanzionate. E' però saltato il divieto di trasportare il greggio di Mosca per le petroliere europee, così come lo stop alla vendita di immobili a cittadini di nazionalità russa. 

2) Il piano per un cessate il fuoco entro agosto

Un "cessate il fuoco" entro agosto. E la prova generale sarà il tentativo di far partire dal porto di Odessa le tonnellate di grano ferme in banchina da settimane. Il "Piano turco" ha il via libera degli Usa e l'appoggio dell'Unione europea. Doppo ben cento giorni di guerra in Ucraina, c'è un vero primo tentativo per arrivare ad una tregua. Le percentuali di successo non sono alta ma provarci è un obbligo. Ci sono report di servizi di intelligence occidentali secondo cui Putin vuole chiudere il conflitto entro  ottobre ed evitare di restare sul terreno anche nel prossimo inverno. Neve, pioggie e freddo sono pessimi alleati. Dunque settembre potrebbe essere un mese di fuoco e si rischia unacarneficina. Per questo il "cessate il fuoco" va concordato entro agosto. Poi inizierebbe in una partita del tutto diversa. Il test è la "liberazione" dei cereali bloccati ad Odessa e lo sminamento del mare. Mosca pretende che nessuna altra nave da guerra entrerà nel Mar Nero. La flotta turca farebbe da garante. Se andasse "in porto" l'operazione tutti si metteranno al lavoro sullo step successivo: il "cessate il fuoco". L'idea, scrive oggi Repubblica, "è quella di congelare dal punto amministrativo il Donbass e la Crimea. Non assegnarle. A quel punto Kiev si dovrebbe impegnare a convocare in tempi brevi un referendum per stabilire se quelle due regioni possano essere indipendenti. La Russia, invece, si obbligherebbe a ritirare il suo esercito e concedere il benestare politico ad un eventuale adesione in tempi lunghi dell'Ucraina all'Ue". Una strada strettissima.

3) La controffensiva ucraina (ben pianificata) sul fronte meridionale

Sul terreno, gli analisti militari evidenziano che sta succedendo qualcosa di inedito finora sul fronte Mykolaiv-Kherson. Le forze ucraine hanno lanciato nei giorni scorsi una nuova contro-offensiva nella parte settentrionale della regione di Kherson lungo tre direttrici principali: Mykolaivka a nord, Davydiv Brid al centro e Snihurivka a sud. Una contro-offensiva su tre assi che l'esperto Andrea Margelletti definisce sulla Stampa "ben pianificata ed organizzata", e che può far leva "anche sul fatto che i numeri relativi alle truppe russe presenti nell'area non sono molto elevati. Tra l'altro, a livello strategico, uno degli obiettivi ucraini potrebbe consistere proprio nell'obbligare i russi a rinforzare tale fronte, facendo affluire reparti da altre direttrici, in special modo dal Donbass, alleviando dunque la pressione militare russa sul fronte orientale". Nel Donbass intanto l'offensiva russa continua e i soldati di Mosca sarebbero riusciti a conquistare ulteriori quartieri della città di Severodonetsk.

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4) L'incubo di una nuova avanzata verso Kiev

La situazione sul campo è molto difficile per l’esercito ucraino, Kiev torna a chiedere armi e a criticare la Germania per i ritardi nelle consegne promesse. Il governo ucraino, nel mentre, ha deciso di fortificare la capitale per fronteggiare un eventuale nuovo attacco delle forze russe nei prossimi mesi. "Se ci sarà un secondo assalto, non possiamo evitare i danni, ma per minimizzarli la prima linea di difesa di Kiev è approntata a grande distanza dalla città, per impedire l’uso di unità di artiglieria nemiche", ha affermato l’amministrazione militare di Kiev. Lunedì, il suo capo, Mykola Zhirnov, aveva affermato che per non ci sono segnali di posizionamento di truppe russe a Nord del confine ucraino, per una nuova offensiva sulla capitale. L’allerta però rimane alta, l'incubo è che in caso di conquiste di territori nel Donbass, l'esercito russo potrebbe non fermarsi e spostare uomini e mezzi in altre zone dell'Ucraina. 

5) La nube tossica di acido nitrico

Un "serbatoio di acido nitrico" di un impianto chimico di Severdonetsk, nell'est dell'Ucraina, è stato "colpito" da un attacco russo. Lo ha annunciato su Telegram il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai, invitando gli abitanti a non uscire dai rifugi antiaerei. Da parte sua, l'ambasciatore dell'autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, Rodion Miroshnik, ha scritto su Telegram che "un container di sostanze chimiche è stato fatto saltare in aria" nello stabilimento chimico di Azot, aggiungendo che "il territorio dell'impianto è ancora controllato dalle unità del regime ucraino". Secondo quanto precisato dall'agenzia di stampa russa Tass, l'impianto è uno dei più grandi stabilimenti chimici dell'Ucraina e prima della guerra dava lavoro a circa 7.000 persone. A rischio la salute dei residenti rimasti.

serbatoio acido nitrico-2

La nube rossa Foto Ansa

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