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Venerdì, 26 Aprile 2024
lo scontro / Ucraina

Il gruppo Wagner denuncia un attacco dei militari russi: "Ci hanno sparato"

È l'ennesimo episodio di scontro tra Prigozhin e il ministro Sergey Shoigu, dopo le accuse del capo dei mercenari ai vertici militari di Mosca di non fornire le munizioni e il sostegno sul campo

Fuoco contro i mercenari del gruppo Wagner. A sparare contro i miliziani della compagnia privata di Yevgeny Prigozhin non sono i soldati ucraini, ma le forze regolari russe. È la nuova accusa lanciata dall'ex "cuoco di Putin", che condanna l'azione di un ufficiale superiore dell'esercito russo. Ora il caso è finito sulla scrivania del ministro della Difesa e dell’Alto comando militare russo, i nemici giurati di Prigozhin. 

Il comando partito da un comandante ubriaco

È l'ennesimo episodio di scontro tra Prigozhin e il ministro Sergey Shoigu, dopo le accuse del capo dei mercenari ai vertici militari di Mosca di non fornire le munizioni e il sostegno sul campo e dopo la denuncia che i militari russi hanno piazzato mine sulla via del ritiro da Bakhmut lungo le strade che i miliziani della Wagner dovevano percorrere per ritirarsi lo scorso 20 maggio. La lista delle recriminazioni di Prigozhin verso le forze regolari russe si allunga, e i crimini a loro imputati si fanno sempre più gravi.

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L'ultimo episodio sarebbe avvenuto il 17 maggio scorso, vicino al villaggio di Semiyhiria, non lontano da Bakhmut. Quel giorno, le truppe dell’esercito regolare russo hanno sparato contro i militari del gruppo Wagner: la cosa è stata denunciata dallo stesso Prigozhin in un documento diffuso su Telegram. Il capo dei mercenari racconta ha detto di avere catturato alcuni soldati dell'esercito russo che avrebbero aperto il fuoco contro miliziani della compagnia privata su ordine del loro comandante, che al momento era "ubriaco".

Un attacco che ha conosciuto la risposta dei mercenari, che hanno risposto al fuoco dei soldati russi. Le milizie "hanno adottato misure di ritorsione per sventare l’aggressione e arrestare personale militare del ministero della Difesa russo", si legge nel documento. "Il capo di questo gruppo è un ufficiale del ministero della Difesa russo, comandante di una brigata di fucilieri motorizzati, tenente colonnello, che era in uno stato di ebbrezza". L'ufficiale russo responsabile di tutto è stato identificato come il tenente colonnello Roman Venevitin, capo della 72/a Brigata fucilieri motorizzata, ed è ora nelle mani dei mercenari.

Sarebbe stato lo stesso ufficiale a confermare quanto accaduto in un video, dove il militare che dovrebbe rispondere al nome di Venevitin compare come un prigioniero di guerra. Nel filmato, il comandante confessa di aver fatto aprire il fuoco contro gli uomini della Wagner a causa di una "antipatia personale" verso Wagner e aggiunge di avere agito sotto l'influenza dell'alcol. L'uomo si è dichiarato qundi colpevole di dare l'ordine di sparare contro i mercenari della compagnia privata. Prigozhin ha anche riferito che c’è in corso un’indagine sui fatti, ma molti dettagli non possono ancora essere resi pubblici.

Il canale Telegram russo Sirena fa sapere di avere rintracciato negli archivi un militare che risponde appunto al nome di Roman Venevitin. Il profilo del comandante russo è ricco di particolari. Prima di arruolarsi nell'esercito l'uomo, che ha 45 anni, lavorava in un'agenzia di sicurezza privata a Nizhny Novgorod e dieci anni fa gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza.

Il caso è finito sul tavolo del ministro Shoigu, che fino a questo momento non ha accolto le accuse di Prigozhin. Ma se la ricostruzione dei mercenari di Wagner dovesse essere vera, si potrebbe aprire un fronte interno alle forze di accatto della Russia, proprio quando l'Ucraina dà il via all'attesa controffensiva.

L'intervento dei ceceni per difendere Belgorod

Nel frattempo Belgorod è finita nel mirino dei combattenti russi filo-ucraini che sta seminando il panico nella regione russa al confine con l'Ucraina. Negli ultimi giorni ha subito una serie di bombardamenti e incursioni, un fatto che evidenzia la vulnerabilità della retroguardia russa, tanto più nel contesto della controffensiva che Kiev sta preparando.

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Per questo, il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov propone l'invio di unità cecene nella regione russa di Belgorod per "fare fronte ai terroristi che l'hanno invasa", come già prima di lui aveva fatto il comandante dei mercenari della Wagner. "Per eliminare le milizie dal territorio russo senza fare del male alla popolazione civile o danneggiare le infrastrutture, servono addestramento ed esperienza speciali. Non deve essere solo militare, ma anche anti terrorismo", ha scritto sul suo canale Telegram, precisando che sono proprio le capacità conquistate sul campo dalle forze cecene. "Il comandante supremo farà la scelta migliore, nel caso sarà quella migliore", ha aggiunto.

L'Institute for the Study of War (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra in Ucraina scrive che le scoordinate risposte russe alle incursioni nell'oblast di Belgorod suggeriscono che la leadership russa non ha ancora deciso su come reagire ai limitati raid transfrontalieri. L'Isw spiega che "i rapporti contraddittori da fonti ufficiali russe sulla situazione nell'oblast di Belgorod e l'apparente decisione personale del governatore regionale Gladkov di rispondere al Corpo volontario russo (Rdk) anti Cremlino e alla Legione della libertà della Russia (Lsr) suggeriscono che il ministero della Difesa e Gladkov non stanno coordinando le loro risposte ai raid".

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