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Sabato, 27 Aprile 2024
POLITICA

Comunali, ballottaggi in 67 città

Si vota anche lunedì dalle 7 alle 15: l'affluenza ancora in flessione, in calo ovunque. Occhi puntati su Roma. Primo turno in 142 Comuni siciliani, tra cui Catania, Messina, Ragusa e Siracusa

ROMA - Cresce l'astensionismo nel secondo turno delle elezioni comunali. Secondo i dati diffusi dal Viminale, l'affluenza definitiva rilevata alle ore 22 per i ballottaggi è pari al 33.87%, in flessione rispetto al 42.38% del primo turno, oltre 8 punti in meno. L'affluenza dei votanti nella città di Roma è del 32.30%, in flessione rispetto al 37.69% del primo turno, quindi oltre il 5% in meno.  

Un vero e proprio "sciopero del voto" da parte degli elettori. A meno di un forte aumento del numero dei votanti nella giornata di domani, che tuttavia appare improbabile, l’astensione assume quindi un ruolo da protagonista in questa tornata amministrativa. 

Le urne saranno aperte anche lunedì 10 giugno, dalle 7 alle 15, in 67 Comuni italiani per i ballottaggi per la scelta del nuovo sindaco. Sono 4.485.637 gli elettori, di cui 2.128.464 maschi e 2.357.173 donne. Le sezioni elettorali sono 5.074. Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì al termine delle votazioni e dell'accertamento del numero dei votanti. Occhi puntati su Roma, dove il primo cittadino uscente, Gianni Alemanno, dovrà recuperare sul suo sfidante, Ignazio Marino, lo svantaggio di oltre il 12% accumulato nel primo turno. Il turno di ballottaggio interessa 67 Comuni, in 13 Regioni, di cui 11 capoluoghi di Provincia, vale a dire Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo.

A Brescia il confronto all'ultimo voto è tra il primo cittadino di centrodestra Adriano Paroli (Pdl, Lega, Pli, Udc, Pensionati, liste civiche), in corsa per la riconferma, e il candidato del centrosinistra (Pd, Ecologisti, liste civiche), Emilio Del Bono, che al primo turno ha prevalso di soli 50 voti (34.373, pari al 38,06% contro 34.323 voti, pari al 38%). A Treviso è sfida tra il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo e lo "sceriffo" Giancarlo Gentilini, mentre ad Ancona si contendono la poltrona di sindaco Valeria Mancinelli e Italo D'Angelo.

TUTTI I RISULTATI DEL PRIMO TURNO

Si vota anche in Sicilia per un primo turno di elezioni (con eventuali ballottaggi il 23 e 24 giugno) che interessa 142 comuni, di cui 4 capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa e Siracusa). In questo caso il corpo elettorale è composto da 1 milione e 637.134 cittadini.

PRIMO TURNO IN SICILIA - In Sicilia si terrà il primo turno delle elezioni che porteranno al rinnovo delle amministrazioni in 142 comuni dell'isola. Tra questi, 39 sono quelli per i quali si applica il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Oltre a fornire spunti sull'orientamento politico della Regione, con la tenuta del governo Crocetta da un lato e della "roccaforte" grillina dall'altro, queste elezioni vedranno il "battesimo" della doppia preferenza di genere, introdotta con una legge approvata pochi mesi fa dall'Assemblea regionale siciliana. Nella regione che per prima ha detto no alle Province, le sfide più importanti si giocano proprio in quattro capoluoghi: Catania, Messina, Siracusa e Ragusa. Il centrodestra cercherà di mantenere la propria supremazia, guardandosi dagli attacchi di un centrosinistra che potrebbe sfruttare il momento d'incertezza del Movimento 5 Stelle, che difficilmente farà la parte del "cannibale" come avvenuto lo scorso ottobre in occasione delle regionali, che sancirono il primato grillino tra le forze politiche.

A Catania la poltrona di sindaco è contesa da sei candidati, espressione di 15 liste. All'uscente Raffaele Stancanelli, sostenuto dal centrodestra, si opporrà innanzitutto l'ex sindaco Enzo Bianco, appoggiato dal centrosinistra. Gli altri pretendenti sono Lidia Adorno, del Movimento 5 Stelle; Maurizio Caserta (Catania Maurizio Caserta sindaco), Matteo Iannitti (Catania bene comune), e Tuccio D'Urso (Aggiusta Catania). Come a Catania, anche a Messina la partita se la giocheranno sei aspiranti sindaci. Si tratta di Felice Calabrò, sostenuto dal centrosinistra; Vincenzo Garofalo, del centrodestra; Maria Cristina Saija, del Movimento 5 Stelle; Alessandro Tinaglia, del movimento politico 'Reset'; Gianfranco Scoglio appoggiato dagli ex An con una lista che si chiama Nuova Alleanza; e il pacifista Renato Accorinti, con l'omonima lista. A questi sei candidati avrebbe dovuto aggiungersi Angelo Villari, escluso per un ritardo nella consegna della lista che lo appoggiava. A Siracusa, dove il Pdl si presenta diviso, i candidati invece sono otto. La frangia più consistente del Popolo della Libertà appoggia il segretario provinciale dell'Udc Edy Bandiera; mentre il deputato regionale pidiellino Vincenzo Vinciullo, con altre quattro liste, sostiene Ezechia Paolo Reale. Il centrosinistra punta invece su Giancarlo Garozzo; mentre Marco Ortisi è il candidato del Movimento 5 Stelle. Gli altri in corsa sono Santi Pane, Pucci La Torre, l'ex senatore Franco Greco e Gianni Briante. Infine, a Ragusa, la corsa sarà tra l'ex Udc Franco Antoci, sostenuto dal Pdl e da liste civiche; Giovanni Cosentini, appoggiato dal centrosinistra e dall'Udc; Giovanni Iacono, in corsa per Sel e un'altra lista; Federico Picciotto per il Movimento 5 Stelle; Francesco Barone per il Pid-Cantiere popolare; ed Enrico Patania, appoggiato dal Movimento città.

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