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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Bersani festeggia la vittoria: "Ora la battaglia vera. Non racconteremo favole"

Al cinema Capranica di Roma il segretario ringrazia Renzi e guarda avanti: "vi chiedo di metterci ancora una volta tutta la convinzione, tutto l'impegno perché questo viaggio lo facciamo assieme"

Vince, anzi stravince ma non infierisce sull'avversario, anzi lo ringrazia. E' un Pier Luigi Bersani allegro ma come al solito tranquillo e affatto fuori dalle righe quello che al cinema Capranica di Roma celebra il trionfo al ballottaggio contro Matteo Renzi. Nel solco della sua campagna elettorale, conferma la sua forza tranquilla e il desiderio di lavorare per il futuro dell'Italia sfruttando la spinta ricevuta da queste primarie.

PRIMARIE - E proprio alla competizione contro Renzi Bersani dedica le sue prime parole. "La prima grande soddisfazione è l'aver creduto fortemente alle primarie, a questa avventura delle primarie. Le ho volute testardamente, le ho volute aperte". Da questa competizione il segretario tira fuori un insegnamento: "Siamo un grande partito popolare e dobbiamo sempre avere fiducia nella sua gente".

RENZI - Primarie vere grazie soprattutto a Renzi: "Renzi ha dato senso alle primarie, le ha rese vere". E a margine del discorso, a chi gli chiede di un ticket con il sindaco di Firenze spiega: "Non parlo adesso di Governo, non è che possiamo metterci a tavolino, ho sentito Matteo e anche lui la pensa così". Il segretario del Pd ha poi aggiunto: "Ci siamo detti che, appena possibile, ci vedremo".

NIENTE FAVOLE - "Ora dobbiamo vincere senza raccontare favole. La prima sfida che abbiamo è quello di costruire una forza di governo solida. Differenze nel centrosinistra ce ne sono, purché si sappia che c'è la destra. Ci sono populismi incombenti. Noi dobbiamo vincere ma non si può vincere a qualsiasi prezzo, non possiamo più raccontare favole", aggiunge il segretario del Pd Pierluigi Bersani

"Nel nostro  paese la mamma del populismo e della demagogia è sempre incinta, ma noi dobbiamo vincere senza raccontare favole. Siamo nella più grande crisi del dopoguerra ed è con questo che dovremo lottare. Io terrò il linguaggio della verità, e credo che sia quello che il Paese si aspetta".

DUE GIORNI DI RIPOSO -  "Un paio di giorni per riposarsi e poi si ricomincia con la battaglia vera. Serve tutto l'impegno perché saremo insieme, non c'é un uomo solo al comando, si governa con il popolo con tranquillità, forza e decisioni".

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