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Domenica, 28 Aprile 2024
"Chiedo umilmente scusa"

Le scuse di Elena Basile a Liliana Segre: "Un atroce malinteso"

"Sarei sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore", scrive l'ex ambasciatrice. Aveva attaccato la senatrice a vita paragonandola ai nazisti, sostenendo si tormentasse "solo per i bambini ebrei, non per quelli palestinesi"

"Spero che potrà dimenticare l'offesa ricevuta credendo tuttavia nella mia buona fede, che c'è sempre". L'ex ambasciatrice Elena Basile ha deciso di porgere le sue scuse a Liliana Segre, dopo averla attaccata in un video al veleno in cui sosteneva che la senatrice a vita, sopravvissuta e testimone di Auschwitz, sarebbe stata tormentata "solo dal pensiero dei bambini ebrei", trascurando la sofferenza di quelli palestinesi. "Sono molto spiacente di questo atroce malinteso", scrive l'ex diplomatica in un intervento pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano.

"Sono stata tratta in inganno da una intervista, letta forse superficialmente, nella quale il giornalista attribuiva dichiarazioni unilaterali alla senatrice Segre". L'ex ambasciatrice si era scagliata contro la senatrice a vita in un video sui social: "Dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre, ma, cara signora, possibile che i bambini palestinesi non la toccano?". Accuse alle quali il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, ha replicato annunciando una querela.

"Non mi importa della querela che credo non abbia basi giuridiche. Mi allarma avere ferito con un paragone inappropriato, la senatrice per la quale ho sempre avuto stima per la sua opera di testimonianza dell’esperienza atroce che ha vissuto", aggiunge Basile. "Sarei sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore. Mi sono guardata le sue interviste che non conoscevo e le sue parole umane mi hanno commosso. In effetti ha dichiarato in molte occasioni che era triste per la morte dei bambini ebrei e dei bambini palestinesi. Ha anche dichiarato di essere contraria a ogni tipo di vendetta. Sono spiacente per l'accaduto", continua Elena Basile.

L'ex ambasciatrice scrive di essersi rivolta a Liliana Segre "riconoscendole statura morale perché si può fare ancora molto contro il clima d'odio, di due pesi e due misure, di antisemitismo. Il mio sogno sarebbe vedere il presidente Mattarella e la senatrice riconoscere lo Stato di Palestina e condannare i crimini di guerra del governo Netanyahu". Dunque conclude: "Chiedo umilmente scusa alla senatrice se l'ho ferita".

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